firmato l’accordo fondi aggiuntivi 2017 – e adesso il 2018… facciamo presto che è tardi!

 

Oggi 11 luglio 2018 tavolo a Persociv per la sottoscrizione dell’ipotesi di accordo relativo ai 10.000.000 aggiuntivi 2017 e la discussione dell’ipotesi  di distribuzione del  Fondo Risorse Decentrate (già FUA) del 2018, con al centro dell’attenzione gli sviluppi economici ed i 21.000.000 affluiti nel FRD con la legge di bilancio 2018.

Per quanto riguarda l’ipotesi d’accordo sui 10.000.000 del 2017, finalmente la montagna ha partorito il topolino e quella stessa ipotesi presentata nel lontano 6 febbraio 2018 (85% al FUS e 15% alla performance) è stata finalmente sottoscritta oggi con 5 MESI di ritardo, senza il fondo prima area e soprattutto in vigenza del nuovo CCNL.

Non ci piace allarmare ma non possiamo tacere il nostro timore che questo assurdo ritardo, di cui attribuiamo tutta la responsabilità sia a chi non si è presentato ai tavoli sia all’Amministrazione che non li ha riconvocati, possa creare più problemi di quanti già l’arrogante rifiuto di sottoscrivere prima, da parte di alcune sigle sindacali non ne abbia creati.

Per quanto riguarda gli sviluppi 2018, abbiamo consegnato all’Amministrazione la nostra proposta.

Come tutti sapete, dalle due graduatorie realizzate nel 2016 e 2017 sono rimasti esclusi circa 9.500 lavoratori,  di cui 1800 colleghi della prima area e molti che non avevano i requisiti. Non smetteremo mai di denunciare che questo è il risultato della scelta da parte dell’Amministrazione nel 2016, di assecondare l’insensata pretesa di Cgil Cisl Uil ed Unsa di rimandare, unico Ministero in tutto il comparto Funzioni Centrali, 12000 sviluppi all’anno successivo e di non istituire il fondo prima area.

In questo “straordinario” meccanismo per cui gli sviluppi vengono pagati col nostro FUS e quindi sulla pelle di chi non progredisce, anche quest’anno la linea di Confintesa  FP è chiara:
fare il numero più alto possibile di sviluppi cercando di fare in modo, attraverso la scelta dei criteri, di far passare chi è rimasto al palo nel 2016 e nel 2017.

Abbiamo quindi proposto innanzi tutto di elevare il tetto dell’anzianità riconoscibile da 35 a 40 anni e suggerito di riconoscere 3 punti per ogni anno di anzianità di fascia, inserendo inoltre un punteggio per l’inidoneità nelle due tornate precedenti. Per quanto riguarda i titoli di studio, importante diminuire la forbice tra i titoli che l’anno scorso ha penalizzato pesantemente i colleghi con titoli più bassi.

Sappiamo bene che ogni criterio adottato scontenterà qualcuno ma a noi interessa il risultato che per noi deve essere assicurare una fascia in più a tutto il personale nel più breve tempo possibile. Il famigerato tetto del 50% imposto dalla Funzione Pubblica nel 2017 ormai purtroppo limita ciò che invece era libero nel 2016 e quindi quest’anno blocca il numero di sviluppi possibili a 6.898.

Se l’Amministrazione avesse avuto il coraggio di portare avanti  la nostra proposta nel 2016, avremmo raggiunto l’obiettivo in due anni. Purtroppo invece la dott. Corrado ha preferito sottostare alla legge dei numeri e quindi il cerchio non si chiuderà neanche quest’anno ed avremo tutta una categoria di lavoratori che non potranno nemmeno concorrere e si vedranno azzerare il FUS in favore degli altri colleghi. Questo non è giusto ma evidentemente per chi ha bocciato per tre anni di seguito il fondo prima area, va bene così.

Al tavolo l’Amministrazione, pur condividendo il nostro fine ultimo di favorire chi non è mai passato, ha sollevato perplessità in merito al punteggio da noi proposto per l’inidoneità. Abbiamo quindi ottenuto un punteggio per la permanenza nella fascia da tre a quattro punti per ogni anno. Questo senza ombra di dubbio farà in modo che gli esclusi 2016 e 2017 accedano finalmente alla fascia superiore.

L’Amministrazione ci ha poi comunicato che sarebbe nell’intenzione delle altre sigle spacchettare l’ipotesi d’accordo sul FRD (ex FUA), presentando un’ipotesi a parte per sviluppi e distribuzione dei 21.000.000, onde “accelerare i tempi”. Decidete voi se dopo aver buttato “alle ortiche” 4 lunghi mesi, questo improvviso interesse per “i tempi” faccia sorridere o cadere le braccia.

Abbiamo risposto che ovviamente ben venga qualsiasi strumento che ci faccia recuperare il pesante ritardo accumulato ma anche che abbiamo grosse perplessità, se non certezze, che per i 21.000.000 tale spacchettamento sia possibile, visto che sono parte integrante del FRD e non somme separate come qualcuno vuole far credere.
L’Amministrazione farà comunque un quesito alla Funzione Pubblica e staremo a vedere.

In chiusura di riunione ed a proposito dell’art. 35 che continua a sollevare dubbi e perplessità in tutto il Comparto, la dott.ssa Corrado ci ha comunicato che è di prossima emanazione una nuova circolare che, recependo il parere recentemente espresso dall’Aran, sollecitata da INPS e Corte dei Conti, confermerà che per poter imputare la giornata di accertamenti sanitari alla malattia, senza decurtare quindi le 18 ore previste dall’art. 35, occorrerà la certificazione di “incapacità lavorativa” da parte del medico o della struttura presso la quale ci si è recati.

Che dire? Uno dei tanti motivi per cui Confintesa FP non ha firmato l’ipotesi di questo contratto,  sottoscrivendolo alla fine solo ed esclusivamente a causa del capestro del famigerato art. 7 e disdettandolo immediatamente dopo, era proprio la consapevolezza che, oltre al deludente aspetto economico,  ci stavano levando anche il diritto alla salute.  Lo abbiamo denunciato da subito, mentre le altre OO.SS. ne magnificavano il contenuto e si inventavano strane iperbole per dimostrare che 18 ore di accertamenti sanitari sono migliorative rispetto a prima. La sparizione nottetempo della lettera a) dal CCNL già pubblicato sull’Aran, ingarbugliò ancor di più la situazione mentre la circolare di Persociv, sembrò dare loro ragione ma a leggere tra le righe nessuno aveva mai cancellato la necessità dell’ incapacità lavorativa. Il parere dell’ARAN, ora, non lascia spazio ad interpretazioni o escamotage ma è pur vero che non è vincolante.

Se le OO.SS. firmatarie del CCNL vogliono continuare a sostenere che quello che c’è scritto nel CCNL non era quello che intendevano scrivere, l’unico strumento che consentirà di cambiare le regole è l’interpretazione autentica. Come Confintesa FP l’abbiamo già chiesta.

Nel frattempo in questo guazzabuglio a farne le spese è sempre il lavoratore ma le elezioni politiche e le RSU sono ormai passate e quindi che fretta c’è?

Il Coordinamento Nazionale Difesa
Alessandro Coen

 

FLASH 2018.07.11 n.16 firmato l’accordo fondi aggiuntivi 2017 – e adesso il 2018 facciamo presto che è tardi.pdf

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: