Regalo di Natale

È con grande rammarico e dispiacere che abbiamo dovuto registrare l’ultimo, si spera, regalo di un’Amministrazione che, dopo essersi presentata sotto i migliori auspici, ha inanellato una serie di scelte a nostro avviso assolutamente criticabili che non ci consentiranno di ricordare il mandato della Dott.ssa Corrado come si sarebbe potuto.

La modifica, appena insediata, del decreto sugli organici che limitava il numero di sviluppi economici e l’impegno a realizzare il nostro suggerimento sul rientro sul FUA delle somme recuperate dagli assegni ad personam, ci avevano fatto sperare in ben altra attenzione agli interessi del personale civile della Difesa.

Così non è stato.

La scelta di assecondare le OO.SS maggioritarie nel rimandare, senza alcuna ragione plausibile, i 12.000 sviluppi possibili nel 2016 all’anno successivo, nonostante ed oltretutto ci fosse già nell’aria la “stretta” della riforma Madia, le mancate convocazioni dei tavoli per la distribuzione dei 10.000.000 di somme aggiuntive, che dal 6 febbraio 2017 hanno fatto slittare di mesi non soltanto la distribuzione di quelle ma tutti i tavoli sul CCNI, sono forse gli esempi più gravi di ciò che si poteva fare e si è scelto di non fare. Sulla mancata costituzione del fondo prima area che avrebbe consentito di limitare i danni di un sistema diabolico per cui gli sviluppi di alcuni sono pagati col FUS di altri, avrebbe come minimo potuto evitare che le OO.SS. potessero giocare a nascondino, mettendole pubblicamente davanti alle proprie responsabilità ma anche su questo ha preferito “non disturbare il manovratore”.

C’è ne dispiace.

In un clima già amareggiato da un CCNL che ci ha già deluso economicamente e giuridicamente era ora utile e necessario investire l’ARAN sulla possibilità di rinunciare alla pausa mensa?

Non sapeva il Direttore come l’ARAN avrebbe risposto?

Non sapeva che la possibilità di rinunciare alla mezz’ora di pausa mensa era il frutto di battaglie e di un accordo politico che, pur forzando il CCNL, era stato strappato negli anni a Difesa Gabinetto a tutela delle fasce più deboli ma anche a fronte di uno studio costo/beneficio per l’Amministrazione?

La rinuncia alla pausa mensa era comunque “concessa” dall’Amministrazione per casi particolari e periodi temporanei. Ne fruivano soprattutto mamme e papà con figli piccoli da andare a prendere a scuola ma anche chi, con genitori anziani da accudire, sa quanto è importante e prezioso mangiare insieme a chi magari non ha più voglia di mangiare.

Ma la Legge è Legge, ci siamo sentiti rispondere (e non soltanto dall’Amministrazione ma anche dai nostri colleghi Sindacalisti delle altre OO.SS.) quando abbiamo cercato di evitare tutto questo a luglio e proclamato lo stato di agitazione contro una Direttiva che anticipava quanto poi chiesto all’ARAN

È vero. La Legge è Legge ed il CCNL, che detta le regole per i dipendenti pubblici contrattualizzati, non prevede la possibilità della RINUNCIA alla pausa mensa. Un’altra modifica da tenere a mente e proporre nel prossimo rinnovo contrattuale ma ancor di più, un altro motivo per continuare la vertenza per uscire dal CCNL e tornare al regime di diritto pubblico dandoci un diverso Regolamento.

Il Coordinamento Difesa
Alessandro Coen

FLASH 2018.12.24 n.37 Regalo di Natale.pdf

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