Stato di emergenza – FASE 2 – Primo incontro a Persociv
Si è tenuto oggi il previsto incontro a Persociv per definire un accordo nazionale sull’emergenza Covid-19.
Abbiamo presentato all’Amministrazione le nostre proposte tutte improntate sulla sicurezza e lo smart working. Le stesse che stiamo portando avanti Ente per Ente su tutto il territorio.
Abbiamo sottolineato l’urgenza di questo accordo ribadendo la necessità, già più volte e con più interlocutori affermata, di dare ai vari comandanti e dirigenti civili e militari istruzioni chiare che evitino il più possibile libere interpretazioni ed assicurino applicazione omogenea.
Insomma un accordo, vista l’esperienza di questi mesi in cui abbiamo assistito ad interpretazioni e disposizioni più che fantasiose, che assicuri equità in tutta Italia.
Durante l’incontro si è anche parlato dei buoni pasto.
L’Amministrazione, riservandosi di fare comunque successive valutazioni ed approfondimenti, ci ha comunicato una prima stima di quanto occorrerebbe per poter riconoscere, così come chiesto da altre OO.SS, i buoni pasto ai lavoratori in smart working: un milione di euro mensili, cosa, tra l’altro, assai improbabile da ottenere.
Per quanto ci riguarda, abbiamo ribadito la nostra posizione, rafforzata anche da queste informazioni, dichiarandoci in fortissimo disaccordo con tale proposta.
CONFINTESA oggi, in piena emergenza sanitaria e con la consapevolezza di uno smart working strappato ente per ente, rivendicandone l’uso quale strumento di contenimento del contagio, non ritiene né etico né morale distrarre somme dal bilancio dello Stato per dare i buoni pasto a chi sta a casa ed ha già chiesto invece al Presidente del Consiglio che i risparmi di questi mesi siano messi a disposizione per chi sta peggio di noi, magari proprio per quei lavoratori che sono stati messi in cassa integrazione e che dal Sindacato si aspettano tutele e solidarietà.
Ad emergenza finita e con uno smart working normalmente inteso, si potranno e dovranno affrontare questa ma anche tante altre questioni, a cominciare proprio dalla specificità dei compiti e delle funzioni dei civili della Difesa, esplosa anche in questa occasione, che tanti ostacoli ha posto all’attivazione dello smart working.
Questa è la prima questione da affrontare, altro che buoni pasto! ma non ora.
Ora dobbiamo pensare solo alla sicurezza ed alla gradualità della tanto agognata ripartenza, tutelando il più possibile la salute dei lavoratori, definendo regole e modalità chiare, trasparenti ed univoche per tutti.
Essendo anche questo incontro svolto in “videoconferenze separate”, con l’impossibilità quindi di confrontarsi e discutere subito le varie posizione espresse dalle varie OO.SS, sarà ora necessario un ulteriore incontro per il quale il Direttore Generale, in chiusura di videoconferenza, ci ha assicurato una rapida convocazione.
Il Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen