FUA 2017 – 10 milioni di motivi per non perdere tempo
Oggi al tavolo di Persociv che doveva discutere delle somme aggiuntive confluite nel FUA 2017, abbiamo purtroppo assistito all’ennesima dimostrazione di superficialità di alcune OO.SS. che in totale spregio delle aspettative di tutti i lavoratori e soprattutto dei colleghi di 1^ area, non si sono semplicemente presentate.
L’incontro di oggi era stato regolarmente convocato il 23 gennaio ma solo stamattina, in sede di tavolo, la dott.ssa Corrado ci ha comunicato che Cgil, Cisl, Uil ed Unsa “per problemi organizzativi” non avrebbero presenziato all’incontro.
Prendiamo atto che per queste OO.SS. la distribuzione di ulteriori 10.000.000 di euro non presenta evidentemente carattere di urgenza, né tantomeno era urgente discutere dell’istituzione dell’ormai famoso fondo prima area di cui oggi, come da impegni assunti in data 24 luglio 2017 dall’Amministrazione, si doveva parlare.
Non vogliamo nemmeno ipotizzare che i “problemi organizzativi” siano quelli relativi a come “organizzare i tavoli”, anche se più volte negli ultimi mesi la danza delle sedie e delle alleanze ha assunto i toni di una commedia tragicomica.
Sarebbe infatti davvero disdicevole che ora che la triplice storica si è ricostituita, ci siano di nuovo preclusioni a sedersi a tavoli uniti per discutere dei problemi dei lavoratori. Non vorremmo si tornasse ai tavoli separati non soltanto per i “fraintendimenti” che possono generare ma soprattutto per l’inevitabile e improponibile allungamento della tempistica
Nemmeno vogliamo ipotizzare che alcune Sigle tentino di rimandare la discussione sul fondo prima area a data da destinarsi, affinché si vada oltre le elezioni delle RSU. Anche questo non sarebbe segno di serietà e degno di un Sindacato attento alle esigenze dei lavoratori. Noi comunque all’incontro c’eravamo ed abbiamo ribadito che è impensabile perdere ulteriore tempo. Prima si finisce il 2017 e prima si inizia il 2018.
L’Amministrazione ci ha fornito il dettaglio delle somme da distribuire, 4.600.000 circa fisse e strutturali e 5.460.000 circa derivanti dai risparmi di gestione.
Entrambi gli importi essendo riferiti all’anno 2017 non potranno essere utilizzati né per ulteriori sviluppi, le cui procedure devono concludersi entro l’esercizio di riferimento, né per integrare esigenze di turni, reperibilità, p.p.l. e quant’altro. Rimane quindi solo la Performance ed il FUS ed eventualmente il fondo prima area. Abbiamo consegnato quindi all’Amministrazione la nostra proposta di finanziare il fondo ad hoc, che impegnerebbe circa 1.600.000 euro dei 10.000.000 disponibili, assicurando ad ognuno dei 1800 A1 in servizio l’equivalente del mancato passaggio di fascia derivante dall’impossibilità di partecipare agli sviluppi economici per gli anni 2016 e 2017.
Per il 2018, considerando che è stata sprecata la possibilità di sanare la problematica della prima area in sede di rinnovo contrattuale, rimandandola ad una futuribile “commissione paritetica”, nell’attesa delle soluzioni che verranno proposte, restiamo convinti che l’unica soluzione definitiva e compatibile con le giuste aspettative non soltanto economiche dei lavoratori della Difesa, sia il riconoscimento della specificità ed il ritorno al regime di diritto pubblico. Il resto sono palliativi. Siamo stanchi delle promesse e delle elemosine. I civili tutti della Difesa che negli anni hanno accumulato un gap economico e funzionale enorme nei confronti degli altri pubblici dipendenti, meritano finalmente di vedersi riconosciuta la loro professionalità ed il giusto trattamento economico. Siamo stanchi di essere gli ultimi degli ultimi. Fuori subito dal capestro del Contratto dove i destini di tutti sono nelle mani dei capricci di pochi!
Vi terremo aggiornati
Il Coordinamento Difesa
Alessandro Coen
FLASH 2018.02.06 n.3 FUA 2017 – 10 milioni di motivi per non perdere tempo.pdf