CCNI Difesa, sottoscritti sviluppi 2018 e parte economica STRALCI DI UN GIORNO DI MEZZA ESTATE
Il 3 agosto u.s. Confintesa FP ha sottoscritto il secondo stralcio dell’ipotesi di accordo integrativo per l’anno 2018 relativo alla parte economica. Come tutti ricordano si è deciso di procedere per stralci ed argomenti per ovvi motivi di tempo visto che, grazie a chi ha fatto passare inutilmente 4 mesi, si è arrivati ad agosto ed i tempi per concludere tutte le procedure necessarie entro l’anno sono, come al solito, strettissimi.
Il primo stralcio, relativo agli sviluppi economici, è stato sottoscritto il 31 luglio e vale la pena ricordare perché Confintesa ha deciso di sottoscrivere, nonostante diverse criticità che, a parte le perplessità di ordine morale, ci preoccupano anche dal punto di vista della certificazione da parte della Funzione Pubblica.
Abbiamo sottoscritto perché, a conti fatti, abbiamo raggiunto i due obiettivi che ci eravamo prefissati e cioè mettere a concorso il numero più alto possibile di posti, tenuto conto delle disposizioni della Funzione Pubblica e far passare chi non è passato nel 2016 e nel 2017. Il numero dei posti e la distribuzione per fasce sono infatti quelli da noi indicati all’Amministrazione e, seppure in presenza di titoli decisamente migliorabili o peggio ancora palesemente “ad personam”, i 4 punti/anno sulla fascia, strappati sul tavolo da Confintesa, assicureranno comunque il passaggio ai circa 6000 rimasti al palo 2016/2017 più circa altri 900, tra i vincitori 2016, distribuiti proporzionalmente su fasce ed aree, privilegiando l’anzianità di servizio. Questi i nostri obiettivi, dichiarati ancor prima del primo incontro e trasparenti, sottoposti ogni volta al giudizio dei lavoratori attraverso la puntuale pubblicazione dei resoconti del tavolo, prima e dopo ogni incontro.
Obiettivi centrati ma in un impianto per il quale non possiamo nascondere le nostre preoccupazioni relativamente alla certificazione da parte della Funzione Pubblica di un’ipotesi d’accordo che presenta, a nostro avviso, tre rilevanti criticità:
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Il forte squilibrio tra i tre ordini di criteri (anzianità di servizio, titolo di studio e performance) creato con l’appiattimento inutile dei titoli di studio. L’obiettivo dichiarato di favorire i colleghi rimasti al palo 2016/2017 era già infatti assicurato dai 4 punti/anno sulla fascia strappati da Confintesa, reso ancora più certo se si fosse accettata anche l’altra nostra proposta della cancellazione dell’abbattimento dei primi due anni.
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La palese violazione del principio delle pari opportunità con l’introduzione di un punteggio per il “servizio nei ruoli militari” senza prevedere il paletto della data in cui è stato introdotto il servizio militare femminile (alla nostra osservazione in proposito, ci è stato risposto che si provvederà in occasione del bando perché sul tavolo precedente le OO.SS. e la delegazione trattante dell’Amministrazione AVEVANO GIA’ FIRMATO!)
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L’introduzione del punteggio salvadistaccati sindacali nella sezione dedicata alla performance che assegna 37 punti su 50 per un titolo a chi quel titolo NON CE L’HA! (E non si nascondessero dietro al collega malato perché se si fosse voluto tutelare gli assenti per malattia o la maternità si sarebbe potuto semplicemente approvare la proposta di Confintesa di prendere in esame il miglior punteggio negli ultimi due anni, come già fatto nel 2016.
Sottoscritto il 31 luglio lo stralcio per gli sviluppi economici, il 3 agosto è toccato allo stralcio sulla distribuzione di quello che oggi si chiama, alla luce del nuovo CCNL firmato il 12 febbraio, Fondo Risorse Decentrate (ex FUA per intenderci).
Prima di addentrarci nel merito dell’ipotesi d’accordo siamo estremamente soddisfatti di poter comunicare finalmente una buona notizia: la nostra ormai triennale battaglia per veder rientrare sul FUA (ora FRD) le somme sottratte e destinate a qualsiasi titolo all’assorbimento degli assegni ad personam dei colleghi ex militari transitati nei ruoli civili, ha visto finalmente soluzione! Come sapete, eravamo tornati all’attacco dopo la firma del CCNL che ci ha dato lo spunto per chiedere non soltanto il rientro delle somme destinate ai passaggi di fascia ma anche degli aumenti contrattuali. La dott.ssa Corrado ci ha assicurato di aver portato la problematica in Funzione Pubblica e di averne ricevuto finalmente l’assenso.
Un grande risultato che ci inorgoglisce e che riverserà nelle casse del FRD diversi milioni di euro.
Il CCNL oltre a cambiare la denominazione del FUA, ha introdotto accanto alla performance individuale ed al fus, il nuovo concetto di “performance organizzativa” che al pari degli altri due istituti, concorrerà d’ora in poi nella distribuzione del Fondo.
Con il CCNI del 3 agosto si è recepita tale innovazione e distribuito il FRD del Ministero Difesa.
Stralciate quindi le somme destinate agli sviluppi economici 2018, alle Posizioni Organizzative, alle PPL, ai turni, alla reperibilità ed alle somme connesse al trattamento economico di trasferimento, le somme residue sono distribuite tenendo conto di performance organizzativa, performance individuale e FUS.
Rimandando all’ipotesi allegata per ogni altra valutazione, ricordiamo qui solo le somme di cui si parla:
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607,21 euro per la performance organizzativa (al netto degli oneri a carico del datore di lavoro)
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30,42 euro per la performance individuale (al netto degli oneri a carico del datore di lavoro)
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45,63 euro per il FUS (al netto degli oneri a carico del datore di lavoro
Tutti gli importi riportati sono ovviamente al lordo delle tasse individuali.
La performance organizzativa sarà distribuita in base ad un algoritmo che tiene presente il punteggio assegnato dall’OIV a ciascun organo programmatore e delle assenze di ciascun lavoratore (i dettagli nell’ipotesi allegata).
La sottoscrizione dello stralcio della parte economica anticipata rispetto a tutto l’impianto del CCNI è stata apposta anche in base all’impegno dell’Amministrazione di chiedere l’assegnazione del 50% della quota assegnata alla performance organizzativa, casualmente pari a 21.000.000, in modo da distribuirlo entro l’anno 2018 e non nel 2019 come dovrebbe essere. Quindi, MEF permettendo, potremmo vedere distribuita entro dicembre, sempre in base alle assenze ed alla produttività, una quota del FRD pro capite media di circa 300 euro al netto degli oneri a carico del datore di lavoro ma al lordo delle tasse individuali.
Siamo lieti di questa preoccupazione dell’Amministrazione che per la prima volta si dà da fare per ottenere anticipi di FUA che generalmente e proprio per la sua natura, viene pagato a consuntivo e non prima.
Siamo anche lieti che alla performance organizzativa sia stata destinata una somma casualmente pari alle somme aggiuntive ottenute sul FUA dai lavoratori a seguito della vertenza sulla specificità.
Non nutriamo alcun dubbio che tutto questo è nel solo interesse dei lavoratori, così come non nutriamo alcun dubbio che i lavoratori sapranno valutare tutto ciò. Qualche dubbio rimane solo sul fatto che il MEF approvi.
Staremo a vedere.
Per la prima volta nella storia del FUA, i lavoratori hanno ottenuto un aumento del Fondo che, seppure minimo rispetto alla vertenza sulla specificità che lo ha generato, è un buon inizio e soprattutto la dimostrazione palese che la lotta paga sempre.
Se qualcuno non avesse tentato di chiudere la vertenza sul gap economico con un piatto di lenticchie, avremmo certo ottenuto di più e prima ma l’importante è cominciare e dimostrare che i civili della Difesa non dormono e quando si arrabbiano ed alzano la voce, sanno ottenere risultati.
E’ solo l’inizio. Non finisce qui.
#nessun dorma
Il Coordinamento Difesa
Alessandro Coen
FLASH 2018.08.06 n.19 STRALCI DI UN GIORNO DI MEZZA ESTATE.pdf
2018.08.03 CCNI 2016-2018 economico ipotesi firmata.pdf
2018.07.31 PROGRESSIONI 2018 FIRMATO Ipotesi_accordo_stralcio.pdf