Tra smartworking e rientri continua lo stato di emergenza
A questo si è aggiunto il traguardo del 15 settembre che definiva il termine del lavoro agile come modalità ordinaria e la precedente “cancellazione” dell’istituto dell’esenzione dal servizio, istituto che era venuto in soccorso ai dirigenti per quel personale la cui mansione non consentiva il lavoro agile se non in autoformazione, ma soprattutto per sopperire alla mancanza di quegli strumenti necessari allo svolgimento del lavoro agile al 100%, cosa che ha costretto spesso il personale ad un’alternanza tra presenza in sede e sede del lavoro agile, pur di garantire la continuità lavorativa.
Ciliegina sulla torta sono state:
- la sottoscrizione del Protocollo tra il Ministro della Pubblica Amministrazione e molte OO.SS., anche quelle non rappresentative, non sottoscritto da ConfintesaFP perché ritenuto giuridicamente non valido;
- la Circolare n. 3 della funzione pubblica;
In entrambi i documenti, pur parlando di rientro in sicurezza non una parola per svariate categorie come i lavoratori fragili, i genitori di figli in età scolastica, i lavoratori conviventi con familiari considerati a rischio. Unica priorità il rientro, in sicurezza si, ma sulla base di quali norme?
Ecco che quindi nell’ambito dello stato di emergenza nazionale, prorogato nel frattempo al 15 Ottobre, si è creato un secondo stato di emergenza interno, frutto delle più svariate interpretazioni di alcuni Dirigenti che preannunciavano già rientri di massa del personale.
Mai come in un momento del genere quindi, hanno assunto un ruolo di fondamentale importanza, le OO.SS. territoriali. Per tale ragione questo Coordinamento ha partecipato ai molteplici incontri sindacali nei quali è stato necessario più volte ricordare al Dirigente di turno le responsabilità su ogni singolo dipendente che prestava servizio in presenza, supportando le RSU nelle loro posizioni sempre rivolte a conciliare la sicurezza dei lavoratori con la continuità lavorativa.
Certo ci sarebbe piaciuto avere al nostro fianco oltre le RSU, anche tutte quelle OO.SS. che hanno sottoscritto quel protocollo per poi criticarlo l’indomani, cosa purtroppo non avvenuta fatta eccezione per la CISL alla quale non possiamo non riconoscere la nostra stessa continuità d’azione e di presenza. Mai come in questo momento sarebbe stata necessaria quella unione sotto un’ unica bandiera per la stessa “battaglia”, quale è tutt’oggi la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Non è andata così, ma siamo riusciti ugualmente a ottenere il rispetto di quelle norme che tutelino la salute sia di chi è considerato più a rischio attraverso la modalità agile, sia di chi continua a svolgere il proprio servizio in presenza attraverso l’attagliamento dei singoli protocolli sottoscritti, alla specifica conformazione strutturale e operativa di ogni singolo Ente. Non è passato inosservato come, a causa dell’ancora irrisolto problema degli strumenti informatici tutt’oggi carenti, i lavoratori in presenza, in alcuni casi, hanno visto incrementare il proprio carico di lavoro.
Per questo le nostre richieste principali in tutti gli incontri sono state:
- assicurazione del lavoro agile a tutto il personale con una rotazione che garantisca quella percentuale del 50% prevista dall’art. 263 della Legge del 17 luglio 2020 per consentire a tutti un periodo di svolgimento dell’attività lavorativa in modalità agile visto il fisiologico sovraccarico durante il periodo svolto in presenza;
- sollecitare le SS.AA. per l’acquisizione degli strumenti informatici necessari a potenziare il lavoro agile riducendo l’eventuale aggravio per il personale in presenza;
Forse a qualcuno è sfuggito che il lavoro agile con buona probabilità sarà presente nel prossimo CCNL e che, come ha preannunciato il Ministro della P.A., l’obiettivo è l’applicazione al 40% del personale che ne potrà usufruire.
Il momento è proficuo per terminare quella sperimentazione già iniziata a livello centrale e che il Covid ha trasferito a livello nazionale, affinchè, almeno per una volta, si possa dire di non essere stati gli ultimi.
Da soli si va più veloce ma insieme si va più lontano.
#NESSUN DORMA#
Il Coordinatore Provinciale Difesa Palermo
Marcello Butticè