il lavoro agile secondo Confintesa
Pubblichiamo la lettera inviata oggi al Sottosegretario alla Difesa On. Perego.
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Al Sottosegretario di Stato alla difesa
On. Matteo Perego di Cremnago
Gentile Onorevole,
proseguendo il discorso intrapreso durante l’incontro del 27 aprile scorso sul Regolamento per il lavoro agile e in considerazione della Sua dichiarata volontà di fare una valutazione politica sull’argomento restituendo poi le Sue osservazioni, Le sottoponiamo un nostro contributo in merito, certi della Sua attenzione.
Come già detto in presenza, CONFINTESA non può condividere ed accettare un Regolamento che, a nostro avviso, tradisce lo Spirito della norma e finirebbe per negare un diritto contrattuale a molti lavoratori.
Il testo definitivo con il quale la Delegazione Trattante ha comunicato di aver chiuso il confronto con le OO.SS, seppur corretto ed integrato rispetto alla prima bozza presentata dall’Amministrazione che ha invero recepito molti suggerimenti delle Parti Sociali, presenta un impianto generale dal cui complesso trapela una visione dello smart working che nulla ha a che vedere con l’istituto pensato e voluto dal legislatore prima e dal CCNL poi.
Una visione che non coglie l’opportunità data e nata per conciliare vita e lavoro ma che si arrocca su vecchie posizioni e purtroppo consueti luoghi comuni per i quali un lavoratore se non controllato a vista e lasciato alla propria autonomia, si rivela immediatamente un fannullone. Da qui la necessità della presenza in ufficio perché i giorni eventualmente “concessi” di lavoro agile, si tramuterebbero immediatamente in giorni di vacanza. A nulla è valso l’impegno di migliaia di lavoratori che in questi ultimi 3 anni hanno ben dimostrato di sapere e volere lavorare da casa, mantenendo in essere la macchina amministrativa senza ritardi o inceppamenti. A nulla è valso dimostrare che i paventati motivi di “sicurezza” per cui il Ministero della Difesa, a differenza delle altre Amministrazioni, non aveva mai effettivamente attivato il lavoro agile dal 2017, superati obbligatoriamente nel periodo pandemico, erano soltanto un dito dietro il quale nascondersi. Al momento di mettere per iscritto un Regolamento che favorisse, almeno in questo, una categoria di lavoratori che è ultima in tutto il Comparto, la strisciante adesione al vecchio stereotipo dello Statale furbetto ha vanificato e stravolto, ma guarda caso solo qui alla Difesa, ciò che è stato recepito nel CCNL di Comparto.
I punti sostanziali del documento espresso dall’Amministrazione che questa O.S. non può condividere e le soluzioni da noi proposte, sono in sintesi:
- la previsione di almeno un giorno a settimana, che nelle realtà degli Enti della Difesa, diventa “solo” un giorno a settimana, come accade per esempio in Reparti di SMD o di SEGREDIFESA e come sarebbe la norma in periferia. La proposta di CONFINTESA è: almeno due giorni a settimana, eventualmente riparametrabili solo per quelle attività non completamente smartabili. Da sottolineare che, considerando che la “prevalenza” prevista dalla norma sarebbe garantita con 11 giorni di lavoro agile e 12 giorni di presenza al mese su 23 giornate lavorative, due giorni a settimana è già una mediazione;
- la previsione che per motivi organizzativi il dirigente può non autorizzare a tutti i richiedenti il lavoro agile, adottando criteri di priorità per stabilire a chi permetterlo. La proposta di CONFINTESA, cancellando la possibilità che eventuali problemi organizzativi del datore di lavoro si traducano nella negazione di un diritto al lavoratore, è adottare quei criteri per aumentare i giorni di smart working, non per negarli.
Certi della Sua attenzione, Le affidiamo le speranze di migliaia di lavoratori e le nostre considerazioni, fiduciosi nella Sua capacità di porsi come terza autorevole Parte nel fallito confronto avuto con l’Amministrazione sulla stesura di un Regolamento che condizionerà la vita di migliaia di dipendenti.
Cordiali saluti
Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen
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