PETIZIONE AVENTE AD OGGETTO “GARANZIE E RIVENDICAZIONI DEL PERSONALE CIVILE DELLA 3^ AREA DEL MINISTERO DELLA DIFESA”

Riportiamo di seguito una petizione firmata da un gruppo di dipendenti civili dalla 3^ area.
La Ugl Intesa non può che concordare ed appoggiare le osservazioni e le proposte contenute nel documento in quanto, tali proposte ed osservazioni, fanno da sempre parte delle istanze che la nostra O.S. ha sottoposto alla parte politica del nostro dicastero.

  

 

ISTANZE DEI PERSONALE CIVILE DEL MINISTERO DELLA DIFESA

Disegno di legge n.3271 –

PETIZIONE AVENTE AD OGGETTO “GARANZIE E RIVENDICAZIONI DEL PERSONALE CIVILE DELLA 3^ AREA DEL MINISTERO DELLA DIFESA”

Il personale civile preoccupato per il proprio futuro occupazionale e funzionale all’interno del Dicastero a causa della nuova riorganizzazione del Ministero della Difesa e delle FF.AA., con la presente petizione espone le proprie istanze alla componente politica e ai vertici di FF.AA. allo scopo di portare all’attenzione una necessità di ordine generale che attiene all’interesse di un’intera categoria di lavoratori.

Le problematiche che si vogliono evidenziare e

alle quali occorre dare risposte chiare in luogo del fondamentale principio di parità di trattamento e di uguaglianza tra le due componenti (civile e militare) sono di natura tecnica, giuridica, economica.

Un punto nodale della riorganizzazione prevede la riduzione dell’organico del personale civile della difesa e il transito dei militari nei ruoli civili. È evidente che tale percorso aggiungerà ai già atavici problemi irrisolti un’altra prospettiva di non poco conto, ossia un diverso e maggiore trattamento economico a parità di funzioni per il personale ex militare transitato nei ruoli civili che inciderà negativamente sugli aspetti motivazionali e sulle relazioni lavorative ed umane tra gli attuali dipendenti civili e i transitati dai ranghi militari.

Per tutto quanto sopra esposto, CHIEDIAMO delle risposte a garanzia delle seguenti richieste:

a) Una vera equiparazione funzionale tra gradi militari e profili professionali al fine di rendere più fluidi i flussi lavorativi che vedono nello stesso segmento di organizzazione personale militare e civile lavorare “fianco a fianco”; per esempio ci si potrebbe riferire alla “tabella organica” dell’Ente e inserire per ogni posizione tabellare la doppia dicitura, ossia grado militare e qualifica funzionale;

b) Una vera equiparazione stipendiale tra personale militare e civile che ricopre gli stessi incarichi (Divisione, Sezione, Reparto) e ciò attraverso un’indennità specifica per il personale civile;

c) Garanzie di continuità d’impiego del personale civile intesa in termini di mantenimento delle funzioni e delle professionalità. Occorre in questa fase attuare l’incompiuta della “civilizzazione” prevista dalla precedente riforma c.d. Saragoza (ancora oggi in molti Enti funzionari militari occupano posti ed incarichi destinati al personale civile, aggravando la spesa relativa ai centri di costo). È doveroso ricordare che la 3^ Area è composta da laureati, formatisi nelle Università italiane, ovvero da personale con elevata professionalità ed in grado di svolgere, al pari del personale militare, le funzioni logistiche ed amministrative (e quindi non prettamente operative/militari). Ne deriva, che per una buona amministrazione e gestione economica dei servizi, le peculiari funzioni militari debbano essere svolte dal personale militare e quelle tecniche/amministrative dai “civili”, impegnando in tal modo la dirigenza a realizzare un’efficace sinergia tra le due componenti del personale del Ministero della Difesa.

Alla luce di quanto sopra esposto, il personale civile e in special modo i Funzionari della 3^ Area, con la seguente petizione si augurano che il Governo, la componente politica nella sua interezza e le strutture tecniche di vertice del Ministero, tengano conto degli aspetti sopra evidenziati a difesa di una porzione fondamentale di lavoratori che vedono il proprio futuro privo di quel minimo di garanzie nella così corposa ed epocale trasformazione del Ministero della Difesa.

Inoltre, poiché sarà inevitabile una nuova fase in cui si dovranno rivedere singole funzioni e servizi da espletare, in cui è previsto che parte del risparmio di gestione della Difesa dovrà confluire nel FUA e parte a sostegno della formazione del personale, i firmatari della presente “Petizione”, vogliono rappresentare anche alcune proposte che potrebbero migliorare le condizioni economiche e motivazionali della componente civile dell’area tecnica della Difesa (Arsenali) che di ceto, non è secondaria alla componente militare per formazione, capacità e professionalità.

Con la presente petizione vogliamo anche evidenziare, rimarcando con forza la specificità dell’area industriale e delle sue difficoltà oggettive, che occorre superare in questa nuova fase prendendo in considerazione le diverse condizioni lavorative (ambientali e funzionali) rispetto ad altri uffici prettamente amministrativi: gli Arsenali rappresentano l’area tecnica per antonomasia. Tale “rilievo” è fondamentale per far emergere come negli ambiti del Ministero della Difesa non vi è un’oggettiva differenziazione all’interno dell’area tecnico/amministrativa riguardo all’attribuzione del salario accessorio tra il settore amministrativo (Enti, Uffici) e quello tecnico. L’arsenale si compone in primo luogo di officine di varia tipologia ed al cui interno la peculiarità del lavoro svolto dai prestatori d’opera è assolutamente differente da qualsiasi altra struttura tipicamente amministrativa: le differenze di maggior rilievo riguardano gli aspetti correlati alla fatica, alle condizioni variamente disagevoli ed all’esposizione ai rischi, tipici del lavoro di officina/bordo. Orbene, consapevoli che qualsiasi sistema incentivante (o premiale) ha lo scopo di allineare il comportamento delle risorse umane alle aspettative dell’organizzazione promuovendo i comportamenti desiderati e disincentivando quelli non desiderati, ci pregiamo di segnalare alcuni incentivi (o indennità) che correlati a criteri oggettivi quali i curriculum studiorum e professionali, la presenza sul posto di lavoro ed i risultati lavorativi conseguiti dal personale, condurrebbero verso il raggiungimento degli obiettivi voluti con efficienza ed economicità.

Per quanto sopra detto, vengono individuati e proposti alcune ipotesi premiali (o d’indennità monetaria) quale parte variabile della retribuzione:

 

Proposte di indennità per il personale civile del ministero Difesa

 

1) Area 3^ – Funzionari (amministrativi e tecnici)

Indennità di funzione. L’indennità di funzione è un elemento della retribuzione spettante ai Funzionari allo scopo di remunerare le particolari caratteristiche tecniche e professionali della categoria, nonché eventuali prestazioni effettuate al di fuori del normale orario di lavoro. Detta componente della retribuzione serve a ricompensare le particolari mansioni del funzionario, le sue peculiari specializzazioni nonché l’attività di coordinamento e le responsabilità che seguono (ad esempio per coloro i quali svolgono attività tecniche con funzione di “Preposto” e che sono soggetti a sanzioni di ordine civile, amministrativo e soprattutto penale). Al Funzionario, infatti, sono richiesti particolari caratteristiche tecnico-professionali e spesso quest’ultimo, nelle varie posizioni che ricopre all’interno dell’Amministrazione di appartenenza, è tenuto ad assumere decisioni complesse. Alla luce delle summenzionate ragioni, appare opportuna la previsione di questo elemento della retribuzione specifico della categoria in esame.

2) Indennità di collaudo – Per tutte le Aree funzionali

Ricopre un’importanza notevole, la fase ultimativa dei lavori di manutenzione di un qualsivoglia impianto/macchinario, il c.d. “collaudo” dei lavori. Il collaudo ha un livello di responsabilità elevato da un punto di vista procedurale, giacché da esso dipende la “liquidazione” della prestazione lavorativa nel caso di procedura negoziale, ovvero se lo stesso rientra nel rapporto lavorativo quale servizio a favore di una nave o di un altro Ente diverso da quello di appartenenza del collaudatore stesso. L“l’indennità di collaudo” assume così rilevanza quale riconoscimento di impiego di alta prestazione lavorativa e pagante per le responsabilità che da esso ne derivano.

3) Indennità di utilizzazione professionale – Area 1^, 2^ e 3^

Allo scopo di tener conto delle caratteristiche peculiari di ciascuna categoria lavorativa si potrebbe prevedere un’indennità c.d. di “utilizzazione professionale”. La sua introduzione appare necessaria al fine di differenziare le particolari attività lavorative svolte in seno all’amministrazione. Tale indennità potrebbe essere assegnata e differenziata per livello, figura professionale, attività lavorativa svolta (personale e organizzazione; area amministrativa; area gestione contratti; area consulenza legale e tecnica; area manutenzione delle infrastrutture, dei mezzi terrestri e navali etc) o per macroattività differenziando tra l’area tecnica e amministrativa. Da precisare che nell’ambito di uguali figure professionali le attività possono differenziarsi per specializzazione; rischio lavorativo; esigenze di specifiche figure professionali occorrenti all’amministrazione (Palombari; manutentori; personale specializzato in contratti e gare, ecc.).

4) Valorizzazione delle figure dei Funzionari UTOV (Ufficio Tecnico Omologazioni e Verifiche), i quali sono gravati nell’espletamento delle funzioni da responsabilità che vanno oltre quella “professionale”, e ciò mediante riconoscimento di un punteggio nei percorsi di progressione economica al pari di altre figure previste per legge e già inserite nell’accordo per le progressioni economiche.

5) Assegnazione di alloggio di servizio per il personale civile. Oltre agli aspetti materiali in denaro un incentivo può derivare da “benefit indiretti”, quale l’assegnazione di alloggi di servizio per il personale civile che svolge la propria attività lavorativa presso un Ente lontano dalla propria residenza abituale. Pertanto, sarebbe auspicabile ed opportuno discutere con lo S.M. circa la possibilità di poter estendere la fruizione di tali alloggi allo stesso modo del personale militare; potrebbe trattarsi in particolare di alloggi di servizio da assegnare con criteri anche di contrattazione locale o per particolari posizioni organizzative di lavoro.

Pertanto, alla luce di quanto sopra, il personale civile con la seguente petizione auspica che il Governo e la componente politica nella sua interezza tenga conto degli aspetti evidenziati sopra, a sostegno di una componente fondamentale di lavoratori che vedono il proprio futuro privo di quel minimo di garanzie in questa corposa ed epocale trasformazione del Ministero della Difesa.

 

Scarica qui il modello di adesione

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