Lettera al Ministro Pinotti
Pubblichiamo la lettera inviata oggi al Ministro della Difesa Sen. Pinotti.
Al Ministro della Difesa
Sen. Roberta Pinotti
La Sua riconferma alla guida del Dicastero, per questa OS, è una nuova possibilità di affrontare le problematiche del personale civile in un’ottica diversa dal passato, che riconosca nei fatti quanto da troppo tempo è presente soltanto in proclami ed enunciazioni.
Non può essere sottaciuto l’esito referendario dal quale non sono avulsi i lavoratori della difesa, che si vedono costantemente discriminati funzionalmente ed economicamente con i colleghi degli altri ministeri, ora ancor di più nel comparto delle Funzioni Centrali, senza mai dimenticare la distanza economica con la componente militare.
La risposta che ci aspettiamo, da Lei, che rappresenta un ruolo politico istituzionale, sono atti concreti, all’insegna del rispetto, della dignità e della reale e tangibile valorizzazione del personale civile della difesa.
Questa volta, ci aspettiamo concretamente che si superino gli steccati, le vecchie e stantie logiche di comode decisioni o non decisioni, dettate da schematizzazioni di scacchieri prammatici, che a verifica, risultano virtuali e lontani dalla realtà, non possono e non devono più rappresentare un recinto oppressivo per il popolo della difesa.
Recupero economico, riconoscimento professionale, organici, mobilità, assunzioni, carriera, sistema di valutazione, transito dei militari nei ruoli civili, distinzione e separazione delle funzioni civili da quelle militari e relativi ambiti di competenza.
Su queste tematiche, l’Amministrazione Difesa si deve misurare, far finta di nulla o abbozzare tavoli di confronto finalizzati ad allungare i tempi senza mai entrare nel vivo delle problematiche, senza la volontà di trovare ed adottare soluzioni oggettive e funzionali, ma in costanza di striscianti comportamenti di comodo, è semplicemente una palese e deprimente deresponsabilizzazione, da chi è chiamato alla gestione e al miglioramento della cosa pubblica.
Per affrontare le problematiche di cui sopra, la Federazione Intesa FP Le ha presentato una proposta di inserimento del personale civile nell’Art 3 della 165/2001 o comunque l’entrare in deroga a quota parte del CCNL, che a detta della stessa Amministrazione, impedisce un modello organizzativo necessario all’interno delle dinamiche comunitarie di mission.
In merito alla nostra proposta, Lei ha sostenuto essere interessante ma non percorribile per difficoltà di iter politico parlamentare e perché non condivisa dalle altre OO.SS.
I fatti ed i risultati ad oggi stanno invece dimostrando, che per l’Amministrazione è molto più difficile doversi barcamenare di fronte alle problematiche, in una sorta di effimero equilibrismo, che intraprendere una nuova via, estremamente più semplice, concreta e tangibile, in quanto già percorsa normativamente e politicamente da altre Amministrazioni.
Pertanto, la Federazione Intesa F.P. Le chiede un incontro urgente per un confronto sulle molteplici problematiche e le azioni da intraprendere, per dare soluzione alle esigenze di un diverso modello organizzativo del Dicastero e risposta alle giuste aspettative dei lavoratori della difesa, che non possono e non vogliono essere ostaggio di alchimie politico governative.
Il Coordinatore Difesa
Giancarlo Lustrissimi
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Oggi piu che mai non esiste politica estera senza la partecipazione della Difesa.
In assenza della Difesa dell nostro Stato tutti gli altri Ministeri potrebbero trovarsi senza copertura. Pertanto e’ assolutamente paradossale che l’indennita’ del personale civile sia fra le piu’ basse. Cio’ crea una profonda frustrazione e un vero imbarazzo in merito alla valutazione delle performance individuali.
Condivido pienamente quale funzionaria titolata ISSMi che si vede preclusa la carriera lavorando in un ambiente operativo.Per la stessa mole di lavoro di ufficio, l’iniqua differenza rispetto la retibuzione dei militari, il mancato riconoscimentto in termini giuridici degli stessi titoli (iSSMI) propongo per chi opera in enti centrali ed operativi(che spesso hanno a che fare con vite umane) lo spacchettamento dei fondi che per decreto beneficia il solo personale del Gabinetto e ill riconoscimento a tutti gli effetti del profilo opetativo dei funzionari ormai sempre piu significativo nelle operazione di stabilizzszione non cinetiche