CLAMOROSO! IL MINISTRO PINOTTI APRE ALLA SPECIFICITA’… CGIL CISL UIL UNSA E FLP DICONO DI NO!
Nella riunione di ieri il ministro Pinotti ha dichiarato di aver reperito 5 milioni di euro per il personale civile della difesa pari a circa 122 euro netti per il solo 2017. Una somma decisamente irrisoria rispetto al miliardo e seicento milioni previsti per il riordino delle carriere del comparto sicurezza e difesa ma “la rigidità delle attuali regole contrattuali e della funzione pubblica ci impedisce di andare oltre” ha in sintesi dichiarato il Ministro.
Come potete immaginare a questo punto è partito il solito giro di tavolo lamentoso inconcludente e soprattutto non propositivo teso a chiedere qualche altro “spicciolo”. Qualcuno ha con grande arguzia osservato che la somma per noi stanziata è notevolmente inferiore (ma va!) a quella reperita per il riordino delle carriere…
A questo punto il ministro Pinotti ha risposto, senza far finire il giro di tavolo e senza girarci tanto intorno che LO STANZIAMENTO DEI FONDI PER IL RIORDINO DELLE CARRIERE È STATO POSSIBILE PERCHÉ SI TRATTA DI PERSONALE “SPECIFICO” E QUINDI NON CONTRATTUALIZZATO.
Ha poi continuato chiedendo la disponibilità ai rappresentanti sindacali presenti a discutere del riconoscimento della specificità anche per il personale civile della difesa. In tal modo, ha aggiunto una parte dei fondi stanziati per il riordino sarebbe disponibile anche per i civili e comunque si potrebbero richiedere anche ulteriori fondi aggiuntivi.
Con grande sorpresa (ma è un modo di dire) ci siamo ritrovati Federazione intesa e Usb ad essere praticamente gli unici a dare la disponibilità a parlare di specificità con il ministro Pinotti.
Dopo di che abbiamo assistito a uno spettacolo inverosimile degno dei migliori film di fantascienza (ma anche un po’ horror) inscenato dagli altri sindacati che, alla ricerca di una via di fuga, hanno tentato di girare intorno alla richiesta diretta del ministro Pinotti parlando di altri argomenti sicuramente non degni di nota.
Ma quando il ministro ha incalzato finalmente sono usciti allo scoperto…HANNO RISPOSTO TUTTI DI NO tranne ovviamente noi e USB, argomentando con dei motivi onestamente rocamboleschi del tipo…
- Ci militarizzano! (Infatti i colleghi specifici della Banca d’Italia della Consob e dell’Antitrust e il personale amministrativo dei Vigili del Fuoco, a turno fanno le guardie armati di moschetto sui posti di lavoro);
- Ideologicamente siamo contrari! (peccato che quel qualcuno che ha parlato è specifico e ora con il riordino prenderà soldi e grado in più);
- Faccio un giro di parole e non rispondo (però proseguo con lo stato di agitazione);
- Forse non ho capito che domanda è (però domani indico lo stato di agitazione);
- Ma non è che poi dobbiamo aspettare come i militari anche noi 7 anni per avere i soldi (?!?)
Insomma…di tutto e di più…veramente sconcertante…ma è questa la verità.
Cosi sono andate le cose nella riunione con il Ministro!
Premesso che a nostro avviso le riunioni dovrebbero essere mandate in streaming come le audizioni in Parlamento non ci risulta che in nessun comunicato di altre sigla che oggi si presentano in composizioni variegate nuove e diciamo anche pittoresche, se ne sia parlato!
Comunque in conclusione il ministro Pinotti si impegnata a rivedersi con i sindacati per fare il punto della situazione e a cercare di reperire qualche altro “spicciolo” (lo diciamo noi) da aggiungere ai 5 milioni già stanziati…ma questa volta non è colpa dell’Amministrazione…
A voi le considerazioni
Il Coordinamento Nazionale Difesa
Giancarlo Lustrissimi
FLASH 2017.03.01 n.9 IL MINISTRO PINOTTI APRE ALLA SPECIFICITA.pdf
Bisogna rendere pubbliche le posizioni assunte da questi sindacati.. Non credo che i loro iscritti ne condividano le scelte. Sono veramente senza parole
Buongiorno, perché non facciamo l’ennesima petizione e costringiamo anche gli iscritti di questi lecca piatti a firmarla? Promuoviamo anche delle assemblee nei posti di lavoro in modo da far capire ai dipendenti più chiaramente di cosa si parla e in più mandare delle e-mail nei siti internet dei coordinamenti nazionali dei sindacati contrari e chiedere loro spiegazioni. Sebastiano Secchi