FUA 2017 – ANDAMENTO LENTO

Il 20 aprile a distanza di quasi due mesi dal precedente tavolo, quarto incontro per la contrattazione del FUA 2017. Prendiamo atto che la dilatazione dei tempi a discapito di chi in questi mesi è cessato e cesserà, non è ascrivibile all’Amministrazione.

L’incontro si svolge a tavoli uniti. Prendiamo atto che evidentemente qualcosa nelle strategie di chi ha sempre preteso i tavoli separati, è cambiato. Meglio così. Sarà più difficile per tutti “fraintendere”….. forse!

In apertura, la dott.ssa Corrado ci informa che sostanzialmente grosse novità rispetto alla precedente bozza di accordo in nostro possesso, non ce ne sono. Una piccola buona notizia arriva dai risparmi recuperati al FUA dalla 244 a fronte della riduzione del personale in servizio. A ottobre/novembre sapremo a quanto ammontano. Saranno infatti pari ad una percentuale tra il 4 ed il 10% di circa 28.000.000. Per ora, quindi, si parla di un massimo di 2.800.000 di euro.

Altri risparmi arriveranno dal taglio del 10% delle somme destinate alla reperibilità. Come già da noi chiesto nell’incontro precedente, la dott.ssa Corrado ci conferma che il taglio non sarà operato in maniera lineare ma verrà fatto sulla base di un’approfondita indagine delle effettive esigenze ente per ente.

La discussione si concentra poi soprattutto sugli sviluppi economici 2017.

Per quanto riguarda i criteri apprendiamo con soddisfazione la novità più importante e cioè che, in accoglimento delle nostre richieste, dopo aver approfondito l’argomento come ci era stato assicurato la volta scorsa, è stata cancellata la formazione quale terzo parametro per i punteggi. Ricompare di nuovo la performance, con la previsione del punteggio massimo di 50 punti, attribuito stavolta alla fascia 91-100, di 45 punti per la fascia 71-90 e a seguire. Pur soddisfatti per la cancellazione di un criterio, quello dei corsi, che era evidentemente sperequativo e non proponibile e pur prendendo atto della correzione delle fasce precedentemente proposte (l’ultima l’ipotesi prevedeva il punteggio massimo di 50 punti per i soli 100, 48 punti per i 91-99, 45 punti per i 71-90, 40 punti per i 51-70) ribadiamo che per noi la migliore soluzione, alla luce di una performance che così come è oggi strutturata non ci piace, rimane quella del massimo punteggio di 50 punti alla fascia 71-100. In ogni caso la differenza di 5 punti tra le varie fasce, proposta in questo momento dall’Amministrazione, ci sembra assolutamente penalizzante e non condivisibile.

Sempre per quanto riguarda i punteggi, l’Amministrazione ripropone invariati rispetto alla precedente ipotesi, sia il tetto dei 30 anni per l’esperienza professionale, sia la forbice troppo alta tra i titoli di studio, con particolare riferimento alla V elementare e quindi ribadiamo le nostre argomentazioni, chiedendo di nuovo di cancellare o comunque alzare il limite dei 30 anni e valorizzare realmente il punteggio della licenza elementare, che così com’è in questo momento, in realtà non è influente ai fini della graduatoria.

Nell’attesa di capire che fine faranno le promesse relative al passaggio tra le aree, riproponiamo il fondo ad hoc per la prima area che non può partecipare agli sviluppi economici 2017.

Per quanto riguarda la problematica da noi sollevata fin dall’anno scorso relativa al recupero al FUA delle somme eventualmente riassorbite dai passaggi di fascia dei colleghi ex militari che risultino vincitori degli sviluppi economici, la dott.ssa Corrado ci assicura che la questione è allo studio e che ha già sottoposto un quesito all’ARAN.

L’Amministrazione, in accordo con altre OO.SS, ci informa che vorrebbe fissare in 8.000 unità le progressioni economiche per il 2018 e tale numero risulta già nell’art. 19 dell’ipotesi d’accordo quale “intesa programmatica”. Memori di quanto successo l’anno scorso per gli sviluppi 2016, quando l’intesa programmatica del FUA 2015 diede la sponda ad una delle più brutte pagine di sindacato degli ultimi vent’anni alla Difesa, facciamo notare che tale numero non è agganciato ad alcuna situazione reale. Se si vuole infatti assicurare nel 2018 le progressioni a coloro che tra 2016 e 2017 non ne hanno potuto fruire, il numero è troppo alto, visto che in realtà si dovrebbe parlare di poco più di 5200 dipendenti. Se si vuole invece prevedere un numero maggiore di progressioni, come secondo noi dovrebbe essere, non c’è nessun motivo di mettere un limite. In ogni caso, visto che ad oggi non c’è alcuna copertura finanziaria certa né per 5.200 né per altro, aspettiamo di sapere quanti fondi effettivamente perverranno al FUA 2018 ed in base a quelli INTESA propone di prevedere più sviluppi possibili. Dopo anni che le retribuzioni sono ferme, se ci fosse la possibilità di fare più progressioni in pochi anni, non c’è nessun motivo secondo noi, di non fare più passaggi possibili per più dipendenti possibili.

Il prossimo incontro è stato fissato per il 16 maggio.

Invitiamo come sempre tutti a leggere ed informarsi riguardo l’andamento delle trattative e delle varie proposte. La partecipazione dei lavoratori è infatti presupposto fondamentale della rappresentanza sindacale che deve portare ai tavoli la volontà dei propri iscritti e non le proprie interpretazioni personali di quali siano le scelte migliori per i lavoratori.

La storia degli sviluppi 2016 insegni e facciamone tesoro nella rivendicazione per l’art. 3 del 165/2001!!!

#nessundorma

Il Coordinamento Nazionale Difesa
Alessandro Coen

FLASH 2017.04.21 n.12 FUA 2017 – ANDAMENTO LENTO.pdf

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