SOMME AGGIUNTIVE 2017 – CON 4 MESI DI RITARDO CHIUSA LA TRATTATIVA “LAMPO” SUI 10.000.000 DI EURO FONDO PRIMA AREA – CGIL CISL UIL ED UNSA DICONO NO
Si è tenuto il 18.6.2018 il previsto incontro per proseguire la discussione sugli articoli e sui temi che il nuovo CCNI dovrà normare ai sensi e nell’ambito del CCNL 2016-2018 e per chiudere la discussione sulle somme aggiuntive 2017, in attesa di definizione dal 6 febbraio 2018.
In apertura di riunione la dott.ssa Corrado ci ha confermato di aver dato seguito all’impegno preso con noi e con tutti i lavoratori della prima area (reiterato anche il 14 giugno u.s.) di portare sul tavolo negoziale separato con CGIL, CISL, UIL ed UNSA, la nostra proposta del cosiddetto “fondo prima area” comunicandocene allo stesso tempo gli esiti: la nostra proposta non è stata appoggiata dalle altre OO.SS. che hanno preferito la ripartizione delle somme aggiuntive 2017 con gli stessi criteri adottati per la ripartizione del FUS senza alcun accantonamento per la prima area.
Considerando che la proposta preferita da CGIL, CISL, UIL, ed UNSA non è altro che la bozza del 6 febbraio u.s., all’amarezza per la bocciatura del fondo da parte di quelle OO.SS. si aggiunge quindi la consapevolezza di un ritardo inammissibile ed all’apparenza immotivato che ci conferma avere come unico scopo quello di procrastinare, con la complicità colpevole dell’Amministrazione, l’ufficialità della contrarietà delle OO.SS. maggioritarie al fondo, a dopo le elezioni RSU.
Che dire?
Il fondo prima area può piacere o non piacere. Può essere considerato giusto o ingiusto, equo o iniquo. Si può essere favorevoli o contrari. Sarebbe però corretto argomentare la propria contrarietà ed assumersi le responsabilità delle scelte fatte in nome di tutti i lavoratori, piuttosto che glissare e svicolare per tre anni. Dal 6 febbraio si è rimandata addirittura la discussione delle somme aggiuntive di tutto il personale, pur di non rivelare prima le proprie intenzioni. Ora, a campagna RSU conclusa, si possono evidentemente scoprire le carte e cestinare tutte le parole di finta solidarietà ed attenzione per la prima area espresse durante la campagna elettorale. Ne prendiamo atto. I lavoratori della prima area continueranno ad essere fantasmi per le OO.SS. e per l’Amministrazione che pur se ne avvale da anni negli stessi suoi uffici della Direzione Generale.
Si seguiranno altre strade e sicuramente la soluzione giuridica prima o poi arriverà a sanare una situazione che, con lo svuotamento continuo del FUS per pagare gli sviluppi economici, è diventata ormai insostenibile per i lavoratori della prima area da tutti i punti di vista, etico, morale ed economico ma nel frattempo il fondo avrebbe potuto evitare almeno il danno economico. Si poteva fare. Non si è voluto fare. E quel che è peggio è che non si degnano neanche di spiegarne i motivi e metterci la faccia per sostenerli.
Eliminata quindi la fastidiosa incombenza di dover dire NO al fondo, la distribuzione delle somme aggiuntive 2017, pari per ora a 10.073.972,56 di euro (mancano ancora i risparmi derivanti dalla 244 che dovrebbero essere altri 4.500.000 circa e che sono ancora in via di definizione al MEF) può procedere senza intoppi per un totale netto pro capite di 286,20 euro ripartiti, secondo i criteri FUS 2017, in 15% alla performance, pari a € 42,93 e 85% FUS, pari a € 243,27. Una piccola somma, ricordiamolo, che ci aspetta dormiente dal 6 febbraio 2018 perché Amministrazione ed OO.SS. maggioritarie nel frattempo avevano altre priorità.
Chiuso il discorso per le somme aggiuntive 2017, ci è stata infine consegnata la prima bozza dell’ipotesi d’accordo per il CCNI 2018 per le osservazioni ed i suggerimenti da portare nel prossimo incontro fissato il 4 luglio.
Vi terremo aggiornati
Il Coordinamento Nazionale Difesa
Alessandro Coen
FLASH 2018.06.20 n.14 Persociv ulteriori somme FUA 2017 CHIUSA LA TRATTATIVA LAMPO.pdf