RECUPERO DEL GAP ECONOMICO CON GLI ALTRI ENTI DEL COMPARTONE IL MINISTRO TRENTA INCONTRA I SINDACATI
Il giorno 5 febbraio si è svolto il previsto incontro con le organizzazioni sindacali presieduto dal ministro della difesa Trenta. L’ordine del giorno, che ci era stato comunicato (in allegato), prevedeva al primo punto il recupero del gap con gli altri enti presenti nel compartone. Il ministro ha introdotto l’argomento ripartendo dallo studio svolto dal gruppo di lavoro presieduto dall’ex sottosegretario Rossi. Le possibili soluzioni individuate erano quattro.
La prima, quella orientata a istituire un fondo speciale modello sanità, può dirsi tramontata e inattuabile, tanto è vero che i 21 milioni reperiti dallo scorso governo sono andati semplicemente a incrementare il salario accessorio e in particolare la performance. Quindi non sono né pensionabili né liquidabili.
Il secondo e terzo punto, l’incremento dell’indennità di amm.ne e una sezione di contrattazione separata, si sono altresì dimostrati inattuabili in sede di rinnovo contrattuale. La strada più percorribile rimane quella, all’epoca inesplorata, prevista dal punto quattro: l’inserimento del personale civile della difesa nell’art. 3 della 165 e il rientro in regime di diritto pubblico.
Tale percorso, ha aggiunto il ministro, è ritenuto il più praticabile anche in virtù del fatto che l’assetto politico è cambiato. A tal proposito la dr.ssa Trenta ha quantificato il costo per recuperare il gap economico in 200 milioni di euro.
Mai un vertice politico è stato più chiaro.
Relativamente agli altri due punti all’ordine del giorno, riguardo alle assunzioni straordinarie autorizzate dalla legge di bilancio è stato confermato che la Funzioni Pubblica indirà, per il 2019, un maxi concorso dove saranno comprese 294 unità di personale della difesa. Ci saranno poi altre 3.000 assunzioni di personale entro 2024.
Per le progressioni tra le aree il ministro Trenta ha affermato che condivide la bozza di norma messa a punto dall’ufficio di gabinetto e che tale deroga, che prevede l’innalzamento dal 20 al 50% dei posti da ricoprire con personale interno, verrà inserita nel primo atto normativo utile.
La nostra delegazione ha concordato con il ministro rispetto all’avvio di un percorso che porti il personale civile nell’art. 3 della 165 e conseguentemente in regime di diritto pubblico.
D’altra parte sono 4 anni che Confintesa porta avanti la vertenza per il riconoscimento della specificità dei civili della difesa. L’attuale CCNL non ha fatto altro che accentuare il gap con le altre amministrazioni più ricche. Si pensi solo che abbiamo assistito, in sede di rinnovo contrattuale, che all’INPS sono stati destinati 112 euro lordi circa, alle Agenzie Fiscali circa 93 euro lordi a danno dei dipendenti della difesa che hanno percepito soltanto 67 euro per il triennio 2016-2018. Il tutto con il benestare dei sindacati maggiormente rappresentativi.
Per quanto riguarda l’atavica problematica della prima area, nonostante l’impegno dell’Amministrazione ad elevare la percentuale dal 20 al 50% del piano assunzionale, è evidente che questo non può essere certo la soluzione del problema di 1800 colleghi che in questo modo transiterebbero in 30 anni. Anche e soprattutto per questo l’unica alternativa rimane l’uscita dal CCNL.
Relativamente all’incresciosa situazione che si sta verificando con il conguaglio Irpef per i mesi di febbraio e marzo, come segnalato da Confintesa agli organi preposti ai pagamenti, l’amministrazione si è impegnata a risolvere la situazione cercando di rateizzare le ritenute già nel mese di febbraio.
In conclusione, rispetto al recupero del gap economico, l’amministrazione si è espressa con chiarezza sia su cosa fare sia sull’importo da andare a reperire.
L’inizio di un percorso negoziale con i sindacati che riporti il personale civile in regime di diritto pubblico e quindi in art. 3 consentirebbe alla politica di individuare dove reperire i fondi necessari e a giustificarne l’utilizzo ai preposti organismi di controllo.
Ora la decisione sta ai sindacati…
Il Coordinatore Difesa
Giancarlo Lustrissimi