IL CAPO DI S.M.E. GENERALE FARINA INCONTRA LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI NAZIONALI – CONFINTESA FP: “la specificità è una opportunità anche per la Forza Armata”
CONFINTESA FP: “la specificità è una opportunità anche per la Forza Armata”
Il giorno 13 febbraio presso lo Stato Maggiore Esercito si è svolto il consueto incontro con il capo di S.M.E..
Nel corso della riunione Il Generale Farina ha toccato vari argomenti di grande rilievo per il personale civile tra cui il problema della differenza salariale con gli altri enti del comparto, le gravi carenze di professionalità tecniche negli enti strategici per la forza Armata, le criticità prodotte dal bando di mobilità e la formazione del personale civile.
Nell’apprezzare il costante impegno della Forza Armata nelle relazioni con le parti sociali sia da parte del vertice di S.M.E. sia da parte del D.I.P.E., abbiamo osservato che:
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In merito alla problematica della differenza salariale il Ministro della Difesa ha indicato, quale soluzione più percorribile, il transito del personale civile nell’art. 3 della 165 e il conseguente rientro in regime di diritto pubblico. Il Ministro ha anche quantificato il gap economico in 200 milioni di euro. Abbiamo aggiunto che il solo salario accessorio negli altri enti del comparto orbita tra i 5.000 e i 10.000 euro annui contro i miseri 500 euro circa della Difesa. Tali differenze di retribuzioni così rilevanti non possono essere più tollerate.
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Relativamente alla così detta carriera (che in realtà per la nostra componente è inesistente) attraverso le progressioni tra le aree, non può essere che apprezzato il tentativo da parte del vertice politico di innalzare dal 20 al 50% la percentuale da riservare alle professionalità interne in fase di assunzioni dall’esterno. Ma purtroppo, anche se dovesse passare tale modifica, le annose problematiche come quelle relative alla prima area vedrebbero la soluzione non prima di 20/30 anni per l’esiguità dei posti riservati agli interni. Abbiamo anche precisato che tale la problematica investe anche le altre aree funzionali e nello specifico per coloro che in seconda area sono in possesso di laurea e per la terza che, ad oggi, non ha nessun tipo di avanzamento previsto (vedasi invece area quadri presente negli enti a ordinamento specifico) se non nella dirigenza previo concorso esterno.
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Anche per quanto riguarda le assunzioni abbiamo evidenziato che, nonostante il piano straordinario assunzionale che prevede circa 3.000 assunzioni al 2024, le attuali regole non consentono un reale ripianamento delle posizioni vacanti. In questo modo le esigenze di Forza Armata, attraverso l’acquisizione di professionalità tecniche per enti strategici come i Poli, non potranno essere soddisfatte. Allo stato attuale, abbiamo aggiunto, ci dobbiamo confrontare con le rigide regole attualmente in vigore che riguardano tutti gli enti di Funzione Pubblica e che, sempre ad oggi, non è prerogativa del Ministro della Difesa né del Capo di SME derogare su tali regole.
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Riguardo la formazione abbiamo rilevato che un percorso formativo che non sia legato a un avanzamento di carriera non può essere in alcun modo gratificante per il personale civile. L’accrescimento professionale deve, a nostro giudizio, essere strettamente legato ad un processo virtuoso di progressione di carriera che va a tutti i costi ripristinato. Ad esempio i funzionari titolati ISSMI si sono ritrovati, alla fine del lungo percorso formativo, a ricoprire gli stessi incarichi e le stesse funzioni di sempre.
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Sul bando di mobilità e sui criteri previsti abbiamo dichiarato che Confintesa, sin dalla prima stesura, non ha mai condiviso questo strumento ed è stata l’unica organizzazione sindacale a non sottoscriverlo. Abbiamo rappresentato al tavolo che la procedura andrebbe sospesa e conseguentemente si dovrebbe tornare alla modalità pre protocollo. Basti pensare che con l’attuazione del protocollo sono stati effettuati circa 80 trasferimenti in tutta Italia contro i precedenti 400, 600 e 1000 degli anni precedenti (senza bando di mobilità).
A conclusione Confintesa è convinta che la Difesa si debba dotare di un suo ordinamento più attinente alle esigenze specifiche del Dicastero.
Il Ministro ha indicato la strada più percorribile al fine di recuperare il gap e non solo… il rientro in regime pubblicistico e quindi nell’art. 3 della 165.
Confintesa non può che essere d’accordo! Non perdiamo altro tempo…
Il Coordinamento Difesa
Daniele Alessandro