SALUTE o LAVORO? L’ATROCE DILEMMA
Nella prima parte dell’incontro, parlando delle modalità abbiamo ancora una volta dovuto sottolineare la mancata informazione prevista dal CCNL che non ha consentito, se non dopo l’emissione dell’atto di cui sopra, il coinvolgimento delle parti sociali in quella che è senza dubbio una materia oggetto di contrattazione, soprattutto in questo periodo di emergenza. Prendiamo atto di quanto riferito dall’amministrazione che ha garantito una maggiore attenzione futura a quella che rappresenta il cardine del buon andamento delle relazioni sindacali.
Nella seconda parte parlando dei contenuti, motivo specifico per il quale abbiamo sentito il dovere di chiedere il confronto, abbiamo chiesto, considerato il numero di personale presente presso l’ente, quali fossero i motivi che avevano visto escluso dalla graduale ripresa delle attività, il personale civile addetto al servizio di sorveglianza dell’Ente, servizio al momento ricoperto in sostituzione dal personale militare, considerato che il personale addetto alla sorveglianza, terminata la quarantena imposta inizialmente a tutto il personale, era in attesa delle procedure previste dalle Aziende Sanitarie Provinciali volte alla definitiva chiusura del periodo di quarantena. La nostra richiesta di rientro per tale personale giunge nel momento in cui la documentazione in possesso dell’amministrazione sancisce il termine della quarantena e quindi più che legittima. La motivazione fornita dall’amministrazione è stata ovviamente la tutela della salute del personale, motivazione più che valida, se non fosse che si sta parlando di un servizio indifferibile e tra l’altro da tabella Organica assegnato al personale civile e non al personale militare. Non possiamo non condividere il buon senso dimostrato dall’amministrazione in termini di tutela della salute ma non possiamo nemmeno ignorare il fatto che il personale, se idoneo, ha anche il diritto di riprendere il proprio servizio comunque rispettando le norme che garantiscano la tutela della sicurezza e della salute.
Siamo consapevoli che fino ad oggi ci stiamo battendo per tutelare la salute dei lavoratori chiedendo il più ampio possibile utilizzo del lavoro agile, ma è più che palese che l’attività in questione rientra tra le cosiddette indifferibili e quindi di diritto tra le attività da svolgere con la presenza in sede, presenza tra l’altro vista la tipologia di servizio, già prevista attraverso turnazioni. Non vogliamo entrare nel merito su altre motivazioni aggiunte dall’amministrazione o ancora su quelle che hanno indotto, sempre secondo l’amministrazione, il nostro intervento, perché ritenute inaccettabili e anche lesive della dignità professionale di tutti i lavoratori, dignità che finché esisteremo non permetteremo a nessuno di calpestare.
In un momento in cui i vertici
governativi stanno aprendo alla futura convivenza con il Virus, pur
condividendo le giuste preoccupazioni che un dirigente può manifestare, non
possiamo lasciare che il mondo lavorativo resti fermo a oltranza, perché se è
vero che stare a casa tutela la salute fisica è oltremodo realistico che il
ritorno a lavoro tutela la salute mentale di ogni singolo lavoratore oltre a
garantire una ripresa della macchina della Pubblica Amministrazione, ripresa di
cui ogni singolo lavoratore è parte integrante.
In conclusione, considerato che a seguire il nostro incontro, era previsto quello del Dirigente con le figure preposte alla sicurezza e alla salute del personale tutto (Rspp, Medico Competente e Rls), volto anche alla individuazione di eventuali dipendenti affetti da patologie a rischio, si è concordato un nuovo incontro alla data del 14 Maggio, data nella quale riproporremo con la stessa convinzione la nostra richiesta di reintegro di tutto il personale civile idoneo allo svolgimento della mansione di Addetto alla Sorveglianza assicurandoci che questo avvenga nel rispetto delle misure di sicurezza e di tutela della salute come anche per tutta la rimanenza del personale civile presente giornalmente presso l’ Ente.
Anche se distanti NOI siamo presenti.
Il Coordinatore Provinciale Difesa Palermo
Marcello Butticè