244/2012: oltre al ritardo, la beffa – Spariti dai risparmi 7.000.000 di euro e i conti non tornano

Si è tenuto oggi il tanto atteso incontro promesso per “metà settembre” dal Ministro Guerini e dal Sottosegretario Tofalo sui risparmi della 244/12.

Quell’incontro per aspettare il quale è sfumata, giorno dopo giorno, la possibilità di fare gli sviluppi economici 2020.

Quell’incontro a cui, dopo aver assicurato il 30 luglio la loro personale presenza, oggi non si è presentato né il Ministro né il Sottosegretario, mandando in avanscoperta al loro posto il Capo di Gabinetto Gen. Serino.

Forse perché oggi, dopo le mirabilanti promesse del 30 luglio per le quali 20, anzi 40, anzi 60 milioni di euro sembravano lì, lì per piovere sulle nostre teste e nelle nostre povere tasche, il capo di Gabinetto si è dovuto presentare con uno schema di decreto, da far firmare congiuntamente dal ministro della Difesa e dal ministro delle Finanze, di ben 3.000.000 di euro!

Dopo 4 anni che CONFINTESA chiede conto di questi fondi, che ci sono riconosciuti per legge a fronte della riduzione impietosa degli organici imposta dalla stessa 244/12, senza che nessuno avesse mai accennato nulla, improvvisamente oggi tirano fuori dal cilindro un articolo di legge relativo al tetto del turn over (!!!) che dovrebbe convincerci che i nostri soldi arretrati relativi al triennio 16/18 si sono ridotti al 25% di quello che ci spetta.

Non solo. Secondo la matematica della Politica e del MEF il 25% di 20.000.000 fa 3.000.000.

Meglio andrebbe per il 2019 e per il 2020 per i quali, essendo cessata la validità di quel famoso articolo di legge sul turnover (!!!) si tornerebbe ad aver pieno diritto ai nostri risparmi che, per il 2019 ammonterebbero a 6.600.000 di euro, portando quindi il totale delle somme da stabilizzare a circa 9.600.000.

La pillola della sforbiciata del 75% delle somme arretrate ci dovrebbe poi essere indorata dalla proposta di una norma in legge di bilancio per portare dal 2021 in poi la percentuale dei risparmi della 244/12 dall’attuale 10% massimo, al 70% massimo.

Su quest’ultimo impegno, ovviamente assolutamente graditissimo, alla luce di tutti i precedenti, ci esprimeremo quando vedremo la norma approvata. Ora ci interessa portare a casa il certo e cioè gli arretrati 2016/2019.

Inutile dire che i conti non tornano e che non abbiamo nessuna intenzione di mollare.

Nei prossimi giorni ci verrà inviata una relazione dettagliata di come si è arrivati a questi importi. Avremo così modo di verificare i loro e dimostrare i nostri calcoli.

Come già detto in tutti gli incontri precedenti, a noi risultano risparmi relativi al triennio 2016/2018 pari a 200.000.000 di euro, il cui 10% è pari a 20.000.000. C’eravamo lasciati l’ultima volta col ministro Guerini con l’impegno a tentare di cercare di evitare la mannaia del 50% che sapevamo dover cedere al MEF, ci ritroviamo oggi con una paventata mannaia del 75% ed i nostri 10.000.000 sono diventati 3.000.000.

Fermo restando che dal 2019 va bene e che magari venga la nuova norma per il 2020, non abbiamo nessuna intenzione di vederci sottrarre gli arretrati 16/18 in virtù di una legge sul turnover che onestamente non si capisce cosa c’entri con le cessazioni.

In settimana riceveremo la relazione dell’Amministrazione.

La studieremo e il 28 ottobre p.v. faremo le nostre osservazioni durante il già calendarizzato incontro con il capo di gabinetto cercando di far quadrare i conti.

#Nessundorma

Il Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: