BENTORNATO BRUNETTA
Con il Dpcm del 23/09/2021 la F.P. ha decretato la fine dello smart working come modalità ordinaria di lavoro ripristinando la situazione ante pandemia in cui per accedere al lavoro agile occorre fare riferimento alla legge n. 81/2017.
Questa O.S. esprime tutto il proprio dissenso per un provvedimento che, nonostante l’evidente esperienza positiva rappresentata dal lavoro agile in tutta la Pubblica Amministrazione, vorrebbe riportare il mondo del lavoro indietro di 10 anni.
Lo smart working è stato lo strumento con il quale, in piena pandemia, i lavoratori pubblici hanno assicurato, anche a spese del proprio equilibrio familiare ed economico, che la macchina dell’Amministrazione Pubblica non collassasse.
Tra mille difficoltà organizzative e con l’esigenza di adattarsi nei tempi brevissimi dettati dall’emergenza, non c’è stato un solo servizio pubblico che non è stato regolarmente assicurato.
Appare inoltre decisamente irragionevole, se non preoccupante, la decisione di depotenziare uno degli strumenti più efficaci e contemporaneamente più accettati dai lavoratori per la riduzione della circolazione del virus, proprio alle soglie del periodo invernale e pur mantenendo in essere lo stato d’emergenza.
Lo smart working, che comunque rappresenta il futuro di un’Amministrazione agile, digitalizzata e tecnologicamente all’avanguardia, è stato ed è in questa situazione di emergenza, uno strumento che, sicuramente più del certificato verde, ha contribuito in maniera determinante al contenimento del virus, limitando assembramenti sui luoghi di lavoro e ancora di più sui trasporti pubblici.
Contro questa epidemia siamo in guerra e in guerra non bisogna trascurare niente per perseguire la vittoria.
Si devono usare tutte le armi e di armi oggi ne conosciamo tre: vaccino, tampone e smart working.
Ed invece, nonostante il perdurare dello stato di emergenza, ora due di quegli strumenti su tre non vengono sfruttati come si potrebbe.
Ormai è assodato che la copertura vaccinale non è di un anno, come ci avevano detto all’inizio e siamo alla vigilia di una terza dose.
Ricominciamo il giro.
Non sarebbe più utile lasciare lo smart working e prevedere i tamponi salivari gratuiti per tutti, vaccinati e non? Non sarebbe più sicuro il posto di lavoro?
Questa O.S. chiede quindi e chiederà con forza che lo smart working torni ad essere la modalità ordinaria di lavoro e che venga prevista per tutti i lavoratori la possibilità di scelta tra vaccino e tamponi salivari gratuiti, soprattutto in vista della terza dose che non tutti i lavoratori potrebbero accettare di fare.
Il Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen