CCNI – DEFINIZIONE FAMIGLIE PROFESSIONALI – Finalmente si parte

Si è tenuto oggi, rigorosamente a tavoli separati nonostante i tempi strettissimi, il primo incontro, propedeutico ricordiamo ai passaggi verticali, sul nuovo sistema di classificazione che dovrebbe entrare in vigore dal 1° novembre 2022 (e non 2023 come qualcuno forse pensa, visti i continui rinvii e l’inutile allungamento dei tempi, conseguente ai tavoli separati).

Confintesa ha esternato alla Delegazione Trattante l’apprezzamento complessivo dell’impianto e, nella considerazione che il tiro potrà comunque essere aggiustato successivamente, ha ritenuto irrinunciabili solo due importanti obiezioni.

La prima riguarda l’annosa problematica della distinzione tra addetti ed assistenti nella seconda area che viene sì finalmente sanata, con la cancellazione della figura dell’addetto, ma non per tutti in maniera soddisfacente.

Abbiamo infatti notato, contestato e chiesto la rettifica per quelle che abbiamo considerato due grosse criticità:

– la trasposizione degli addetti alla vigilanza, oggi inquadrati nel profilo di “addetto del settore dei servizi generali” nel profilo di “assistente ai servizi di supporto”, anziché in quello di “assistente ai servizi di vigilanza”, con il rischio concreto che un lavoratore che magari da anni svolge servizi di guardiania e vigilanza si ritrovi, a discrezione del comandante, a fare il giardiniere o a governare gli animali e la trasposizione dell’addetto tecnico per le lavorazioni e la meccanica”, in cui sono inquadrati oggi anche autisti e gruisti, che non confluisce nel profilo di “assistente per la motoristica, la meccanica e le armi” ma nel profilo di “assistente tecnico per le lavorazioni”.

Confintesa non ha condiviso la giustificazione data dall’Amministrazione per tale scelta, legata alla presenza nelle attribuzioni dei due profili di assistenti incriminati, della previsione, a differenza dei profili da addetto di provenienza, del maneggiamento o addirittura della dotazione di armi. Abbiamo infatti ribattuto che l’impiego della vigilanza armata non è requisito sine qua non ma necessità “eventuale” e che per l’addetto per le lavorazioni e la meccanica la possibilità di dover maneggiare armi era già prevista e quindi passando dal profilo di addetto a quello di assistente, non si aggiungerebbe nulla di nuovo.

– La seconda obiezione che abbiamo sollevato, di carattere più generale, è legata alla considerazione che nelle declaratorie delle mansioni delle aree vengono indicati dei compiti che a nostro giudizio appaiono ben al di sopra di quanto si possa chiedere ad un operatore, ad un assistente o ad un funzionario amministrativo.

Un esempio per tutti la pretesa che un assistente amministrativo interpreti normative, circolari, sentenze e che debba effettuare ricerche e analisi di norme e giurisprudenza. Accettare tali declaratorie non solo vuol dire mettere una pietra tombale su qualsiasi desiderio di vedersi riconosciute mansioni superiori (che seppur mai retribuite almeno ci fruttavano gratitudine e considerazione) ma condizionerà pesantemente le schede di valutazione della performance individuale a fronte di uno stipendio che non aumenta proporzionalmente ai compiti pretesi.

Faremo pervenire le nostre osservazioni per iscritto all’Amministrazione prima del prossimo incontro di cui però non ci è stata comunicata la data.

Il primo novembre è alle porte.

Noi siamo disponibili ad incontri serrati e soprattutto non abbiamo mai avuto problemi ad ascoltare e a farci ascoltare dalle altre OO.SS.

Ora è tempo di studiare, discutere, confrontarsi ed arrivare a dama.

Vi terremo aggiornati

#nessundorma

Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen

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