22 MARZO 2023 – ENNESIMO INCONTRO SUL LAVORO AGILE: FUMATA NERA

Si è tenuto il giorno 22 marzo a Persociv l’ennesimo, previsto, incontro per discutere del Regolamento sul lavoro agile che tra un rinvio ed un nulla di fatto, attendiamo dal 9 maggio 2022.

Dobbiamo purtroppo rilevare come da parte della Delegazione trattante non ci siano state correzioni di tiro realmente importanti, rispetto al testo presentato la volta precedente, per il quale avevamo fatto pervenire le nostre osservazioni, solo in parte recepite.

L’impianto generale resta quello già denunciato, inutilmente restrittivo, ridondante di cavilli, vincoli, dettagli, limiti, specchio di una visione distorta dello spirito di una norma che da opportunità, occasione e soprattutto diritto, diventa “concessione” nelle mani del dirigente più o meno illuminato di turno.

In un’Organizzazione guidata dal buonsenso, neanche sarebbe necessario fissare tetti, indicare limiti minimi e massimi, visto che una volta assodata la natura smartabile della prestazione, esercitarla da remoto o in presenza non fa alcuna differenza.

Purtroppo questi 3 anni di esperienza ci hanno però insegnato che il ministero della Difesa non è evidentemente un’organizzazione dove ci si può affidare al buonsenso. Le ritrosie dei vari comandanti e dirigenti negli Enti hanno impedito e impediscono a moltissimi lavoratori la fruizione di un diritto ormai consacrato non soltanto dalla Legge ma anche dal contratto. È per questo che occorre fissare dall’alto e non lasciare alla discrezionalità dei vari negazionisti del lavoro agile un limite minimo, in presenza di attività smartabile, che per noi di Confintesa è di 2 giorni a settimana/almeno 8 giorni al mese.

Sentire annoverare tra i possibili motivi organizzativi ostativi dello smart working la carenza organica di personale, ci ha lasciato basiti e avviliti perché ennesimo indice di distanza abissale tra ciò che è il lavoro agile e ciò che ne pensa l’Amministrazione.

Finché nella discussione si insinua il presupposto strisciante che il lavoro da casa è “assenza”, come si potrà affrontare il discorso seriamente?

Finché si stilano “criteri di priorità” per giustificare la negazione di un diritto contrattuale in base a ipotetiche “ragioni di servizio”, come trovare la quadra?

Per noi, particolari situazioni devono essere motivo di allargamento della fruizione del lavoro agile, nato per conciliare vita e lavoro e non per selezionare chi può fruirne e chi no! La selezione è solo quella relativa alla natura dell’attività prestata. Se è smartabile, è smartabile! e prestarla da remoto è ormai riconosciuto un diritto, non una concessione.

Ci è voluta la terribile esperienza della pandemia per dimostrare che anche alla Difesa lo smart working funziona, smantellando con i fatti tutte le varie “ragioni di sicurezza” e “impossibilità” accampate fino a quel momento da chi proprio non ne voleva sentire parlare.

I lavoratori hanno dimostrato di meritarsi quel diritto, mandando avanti la macchina amministrativa senza interruzioni o rallentamenti ed ora occorre che chi non lo voleva, se ne faccia una ragione.

Come Confintesa, non smetteremo mai di ribadire che il lavoro agile è una modalità di LAVORO e non un giorno di vacanza e proveremo ancora a riproporre le nostre proposte e a spiegare le nostre ragioni con l’ennesima nota scritta ma finché dall’altra parte del tavolo si partirà dall’evidente assunto che il lavoro da remoto non ha pari dignità del lavoro in presenza, non ci sarà dialogo.

Vi terremo aggiornati

#nessundorma

Il Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen

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