LA COPERTA È CORTA – ERA GIÀ TUTTO PREVISTO
Si è tenuto oggi il primo incontro sul CCNI 2023-2025.
Tanta, per noi troppa, carne al fuoco per un tavolo che, nelle intenzioni della Delegazione trattante, doveva affrontare e dirimere tutto quello che non si è fatto fino ad ora: nuove famiglie professionali, CCNI giuridico (orario di lavoro, flessibilità, banca delle ore, ecc.) CCNI economico (turni, reperibilità, rischio ecc.), distribuzione del Fondo Risorse Decentrate (performance, posizioni organizzative, FUS, nuove indennità professionali, passaggi economici).
Insomma un gran minestrone dove si rischia che non arrivare all’accordo su una, rallenti l’applicazione di tutte le altre.
È per questo che, come Confintesa FP Difesa, abbiamo chiesto di affrontare le questioni in ordine di priorità e velocità del raggiungimento dell’accordo.
Sulle competenze delle famiglie professionali, per esempio, già ampiamente discusse e sulle quali siamo sostanzialmente d’accordo, per quanto ci riguarda, dopo aver visto accolti molti dei nostri suggerimenti su prima, seconda e terza area, abbiamo chiesto di rivedere il testo relativo all’area delle EP, a nostro parere assolutamente sovraccaricato di competenze e abilità più proprie della Dirigenza che non dei Funzionari.
Addentrandoci nel CCNI parte giuridica, sulla flessibilità oraria, abbiamo chiesto di non lasciare la determinazione dei criteri interamente alla contrattazione di sede, come proposto dall’Amministrazione ma di indicare nel CCNI il minimo da attuare che, per noi, può essere fissato in almeno un’ora sia in entrata che in uscita e di cancellare la parte in cui si attribuiva al Dirigente la discrezionalità di riconoscere situazioni “meritevoli” per ampliarla.
Sulla performance organizzativa, ci siamo detti d’accordo sul fatto di eliminare la presenza e sostituirla con l’aggancio alla performance individuale ma abbiamo chiesto all’Amministrazione di rendere più semplice la definizione della formula da applicare in modo da non creare fraintendimenti sui tavoli locali al momento dell’applicazione come spesso successo in questi anni.
Altri dettagli sulla disciplina dei turni, in cui abbiamo chiesto di lasciare alla volontà dei lavoratori l’esclusione dai turni notturni superati i 60 anni e sull’indennità per sede disagiata, per la quale abbiamo chiesto di specificare sull’accordo che l’iniziativa di avviarne l’iter per il riconoscimento sia sganciato dal fatto che sia già stata riconosciuta per i militari e si è passati alla discussione sull’aspetto economico.
Sembra assurdo dover registrare come l’Amministrazione, che da anni mettevamo in guardia sul fatto inevitabile per cui se non si fossero trovati strumenti normativi per alzare il tetto del Fondo e rimpinguarlo, ci saremmo trovati nella condizione di dover scegliere se pagare i servizi resi per l’Amministrazione o finanziare gli strumenti di incentivazione economica del personale (performance, sviluppi, FUS), cadendo dal pero a danno fatto, ci abbia candidamente proposto di non fare gli sviluppi economici per mancanza di fondi! Per Confintesa la priorità è sanare almeno quei colleghi rimasti fuori dalle progressioni 2021 e 2022 e l’abbiamo ribadito ad una delegazione trattante che ha mostrato in questi ultimi anni un totale disinteresse a perseguire le pur diverse proposte da noi stessi suggerite per recuperare somme al Fondo Risorse Decentrate: dai 21.000.000 spariti dal 2022 alle somme, finora mai recuperate, riassorbite dagli assegni ad personam del personale transitato.
Abbiamo quindi rinnovato la nostra richiesta alla Delegazione di attivarsi ed impegnarsi, nei limiti ognuno delle proprie responsabilità e competenze ed in ogni Sede opportuna, per trovare gli strumenti normativi e le strade per assicurare ai lavoratori del Ministero della Difesa un salario accessorio dignitoso e la giusta retribuzione delle prestazioni effettuate che, ricordiamo, dovrebbero e potrebbero essere pagate dal bilancio della Difesa e non dai colleghi.
Abbiamo quindi rimandato al mittente l’ipotesi di non fare sviluppi né orizzontali, né verticali (per i quali ultimi abbiamo invece chiesto sia avviata immediatamente la discussione fin dal prossimo incontro, anche nelle more del propedeutico accordo sulle competenze professionali) perché è impensabile che l’immobilismo dell’Amministrazione e della Politica (ricordiamo che una nostra proposta per recuperare 44.000.000 di euro giace nei cassetti del Gabinetto del Ministro) ricada sulle spalle dei lavoratori.
Noi non ci stiamo!
#nessundorma
Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen