Regolamento sul lavoro agile – Un passo avanti ma ancora non ci siamo
Il Regolamento sul lavoro agile è, per norma, un atto unilaterale dell’Amministrazione che, pur confrontandosi con le OO.SS, ha quindi la possibilità di redigere ed adottare il testo che più le aggrada senza dover perseguire a tutti i costi l’Accordo con le parti sociali.
Evidentemente questo è stato fin da subito chiaro ad una Delegazione Trattante che ha portato avanti il confronto per mesi senza mai venire incontro realmente alle nostre istanze fino a costringerci a chiedere l’intervento della parte Politica affinché, in qualità di “Super Partes”, aiutasse a ritrovare quello “Spirito della Norma” completamente tradito dalla Delegazione Trattante nella formulazione di un Regolamento in cui tutto era lasciato alla discrezionalità più assoluta del Dirigente.
Diamo atto e siamo grati al Sottosegretario Matteo Perego Di Cremnago di aver risposto alle nostre istanze, come ci riferisce la stessa Amministrazione nella lettera allegata ma non possiamo che restare basiti di fronte all’abilità acrobatica con la quale la Delegazione Trattante è riuscita a riformulare un testo degno del miglior insegnamento di Gattopardiana memoria in cui, nonostante si affermi di essersi adeguati alle indicazioni del Sottosegretario, nella sostanza poco cambia.
Confintesa FP Difesa aveva chiesto che il Regolamento prevedesse “almeno 2 gg a settimana” e soprattutto non lasciasse alla discrezionalità del dirigente la possibilità di negare un diritto contrattuale a chi non rientra nei previsti casi di “priorità”, sulla base di non meglio specificate “difficoltà organizzative”.
Il Sottosegretario aveva dato indicazioni affinché si venisse incontro alle istanze delle OO.SS. per “ampliare il più possibile il ricorso al lavoro agile”.
Dopo aver nicchiato per più di 20 giorni dal ricevimento della lettera del Sottosegretario, la Delegazione trattante ha oggi partorito un testo che, continuando a prevedere la massima discrezionalità in capo a Comandanti e Dirigenti nel negare o ampliare il diritto al lavoro agile, sostituisce la frase “almeno un giorno a settimana” con “INDICATIVAMENTE 2 gg a settimana”.
Cosa vuol dire “indicativamente”?
Perché non si è recepito il nostro suggerimento di “almeno 2 gg a settimana”?
Cosa succederà in quegli Enti dove i Comandanti sono restii ad uniformarsi al progresso che avanza e non vogliono riconoscere il diritto al lavoro agile a chi invece potrebbe farlo?
Perché si continuano a prevedere criteri di priorità con la possibilità di escludere alcuni lavoratori da un diritto contrattuale?
Perché non è stata colta l’occasione per mettere dei paletti certi, inequivocabili, non soggetti a libere interpretazioni da parte di chi le “indicazioni” pare seguirle solo quando sono contro il personale civile della Difesa e non quando potrebbero essere a favore?
Nonostante il ricorso ai giochi di parole, questo Regolamento continua a non piacerci e non plaudiamo ad una Delegazione Trattante che pur facendo finta (ob torto collo) di adeguarsi ai suggerimenti della parte Politica, è riuscita a cambiare tutto per non cambiare nulla.
Ci toccherà, esattamente come nella versione precedente, vigilare e combattere Ente per Ente affinché quei pochi diritti che ci vengono riconosciuti dal CCNL Funzioni Centrali, non vengano negati e calpestati dalle fantasiose interpretazioni dei Comandanti e dei Dirigenti locali.
Non ci manca la voglia, non ci manca la forza ma sarebbe stato bello, per una volta, non partire sempre svantaggiati rispetto a tutte le altre Amministrazioni.
Abbiamo il trattamento accessorio più ridicolo di tutto il Comparto. Si poteva cogliere l’occasione per essere i migliori almeno sul lavoro agile. Non è stato così.
Con buona pace di tutti quei lavoratori che durante la Pandemia hanno mandato avanti la baracca dimostrando abnegazione e capacità.
Siamo soddisfatti, certo, per aver eliminato quel “almeno 4 giorni al mese” ma si poteva fare di più.
Chissà cosa ne penserà di tutto questo il Sottosegretario Perego.
Vi terremo aggiornati.
Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen