AID: SOTTOSCRITTO CCNI, ORA VIA ALLE PROGRESSIONI ECONOMICHE
Si è svolto in data 12 dicembre l’incontro presso la Direzione Generale di AID per la sottoscrizione del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo valido per il triennio 2023-25.
Un incontro a tavolo unico, (quindi volendo si può), nel quale sia l’amministrazione che le OO.SS. presenti, hanno fin da subito sottolineato l’urgenza di giungere ad una sottoscrizione in tempi brevi sia per consentire il pagamento delle prestazioni rese a tutto il personale, sia per consentire lo svolgimento delle progressioni economiche per il 2023 alla pari dei colleghi dell’Amministrazione Difesa che mentre discutiamo stanno già effettuando la partecipazione alle loro progressioni economiche.
Prima dell’analisi dei vari articoli del CCNI, è stata fatta presente la ricezione della lettera della Direzione Generale del Personale Civile, inerente all’afflusso di ulteriori risorse sul Fondo Risorse Decentrate nella misura di 81.764,00 euro destinate ad AID, motivo per il quale si è reso necessario dibattere sull’impiego di queste ulteriori risorse. Naturalmente la nostra proposta, anche se ancora il CCNI non era ancora stato definito, è stata quella di convogliarle totalmente sui fondi per la contrattazione di sede (FUS).
Passando all’analisi dei singoli articoli per la maggiore è stata confermata la stessa linea del CCNI sottoscritto in Amministrazione Difesa, fatta eccezione per la indennità di sede disagiata, sulla quale, anche su richiesta di alcuni colleghi dal territorio perplessi per l’assenza dalla bozza del CCNI di AID, ne abbiamo proposto l’inserimento non tanto per la conoscenza di sedi disagiate che sappiamo non esistere, quanto per il fatto che fino a quel momento il tavolo aveva già concordato per indennità su posizioni oggi non riscontrabili in AID, secondo un plausibile principio di possibile evoluzione dell’Agenzia, presso la quale potrebbero essere domani acquisite nuove professioni o assorbite nuove sedi di produzione, tenuto conto della validità triennale del CCNI.
Aldilà del comprensibile dissenso dell’amministrazione ciò che ci ha lasciato maggiormente perplessi, e che alla fine è risultata decisiva, la ferma contrarietà dei colleghi sindacalisti al tavolo.
Auspichiamo che nel 2024 non si debba “correre” ai ripari perché improvvisamente AID acquisisce un Ente riconosciuto come Sede Disagiata.
Riguardo invece la contrattazione di sede è stato anche qui chiesto di equiparare l’articolo interessato al CCNI della difesa introducendo il comma 4 che prevede per le nuove unità di personale la destinazione all’ Ente interessato di una quota FUS in proporzione ai mesi di servizio prestati.
Sull’argomento che riteniamo più saliente della riunione, ovvero le progressioni economiche, è stato confermato lo schema che era stato inviato durante le precedenti riunioni informali, che prevede le progressioni economiche per 139 unità suddivise tra 14 Funzionari, 116 assistenti e 9 Operatori, numeri che rappresentano il 50% degli aventi diritto, come ci impone purtroppo ad oggi la Funzione Pubblica. Non sono mancate le critiche, in particolare di quelle OO.SS. che non hanno sottoscritto il CCNI, vista la differenza in termini economici dei premi delle Performance e del FUS, nonostante la riserva di AID di recuperare ulteriori somme per compensare tale squilibrio.
In tema di welfare si rinnova anche per i colleghi di AID lo stesso trattamento dei colleghi della Difesa in termini di sussidi, borse di studio e rimborsi per elevazione culturale.
Sulle competenze delle famiglie professionali è stato totalmente ricalcato, poiché non si poteva fare diversamente, il modello già sottoscritto per la difesa, sottolineando in sede di dichiarazioni congiunte l’impegno di AID ad avviare immediatamente per i colleghi dell’area Operatori, ex Prima Area, la collocazione nella famiglia professionale corrispondente alle mansioni di effettivo impiego in prospettiva delle progressioni verticali.
Al termine del lungo confronto Confintesa, a differenza di alcune OO.SS., ha deciso di sottoscrivere il CCNI per consentire a tutti i lavoratori di percepire i compensi per le prestazioni rese e ad alcuni di avere una pensione migliore domani più che 100 euro in più di FUS oggi, rispondendo a quelle che erano le richieste del territorio fino al giorno prima dell’incontro ed evitando in assenza di una sottoscrizione un gravissimo precedente che probabilmente i lavoratori non ci avrebbero perdonato.
Dopotutto se ci sono queste disparità tra colleghi della difesa e AID, non si può sorvolare sul fatto che i servizi resi per l’amministrazione, che pesano quasi per il 50%, continuano a essere prelevati dal Fondo Risorse Decentrate togliendo risorse a quei lavoratori che non svolgono questi servizi, che per noi non è un buon motivo per perdere la possibilità di continuare a fare progressioni, ma di certo lo è per continuare a chiedere all’amministrazione e in questo caso ad AID di pagare questi servizi con i propri fondi e non con quelli dei lavoratori.
Adesso subito le progressioni e sotto con le proposte per reperire ulteriori fondi in assenza dei quali non solo non si potranno fare progressioni ma si rischia di non poter neanche garantire i servizi resi e azzerare i fondi per la premialità.
Noi le nostre le abbiamo già inviate alle sedi competenti gli altri speriamo non passino tutto il 2024 a propagandare sulla loro mancata sottoscrizione.
Il Coordinamento Nazionale Difesa
Franco Chini
Il Consiglio Direttivo Nazionale Difesa
Marcello Butticè
Giuseppe La Rosa