FRD 2025 – PARTITA LA CONTRATTAZIONE – PRIMI NUMERI, PRIME VALUTAZIONI, NESSUNA FALSA PROMESSA MA SEMPRE E SOLO ONESTA’ DI INTENTI E DI VEDUTE
Si è tenuto oggi, 20 febbraio 2025, il primo incontro con la Delegazione trattante dopo la sottoscrizione del CCNL 2022/2024. Ordine del giorno: distribuzione del FRD.
L’Amministrazione ci ha presentato i primi dati utili per capire come e cosa fare con la somma stanziata a bilancio per il Fondo Risorse Decentrate del Ministero della Difesa per l’anno 2025. Ricordiamo a tutti che la contrattualizzazione impostaci negli anni ’90 prevede che ad ogni Amministrazione appartenente al Comparto venga assegnato un Fondo Risorse Decentrate con cui finanziare ogni anno tutti i maggiori istituti previsti dal CCNL, quindi turni, reperibilità, posizioni organizzative, indennità varie e addirittura le progressioni economiche. Ciò che residua, potrà essere distribuito ai dipendenti sotto forma di performance ed infine di FUS
Quest’anno lo stanziamento a bilancio ammonta a € 57.394.501,73 euro, di cui € 2.213.054,96 da destinare ad AID (tutti i dati sono approssimativi e da confermare man mano che si chiariranno tutti gli aspetti necessari) ed i dipendenti in servizio, calcolati al 1° gennaio, 15.918.
Solo a titolo esemplificativo, il Fondo del Ministero della Cultura per il 2025 è pari a 108.689.847,00 euro per 5.140 dipendenti
Se il nostro FRD è così basso, dobbiamo ringraziare le politiche precedenti e soprattutto il tetto imposto dall’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75.
E’ per questo che in ogni nostra discussione da anni e su ogni tavolo istituzionale al quale partecipiamo, indichiamo come azione necessaria il superamento di questo benedetto tetto.
Siamo oggi fieri di poter affermare che finalmente le nostre istanze non sono più solitarie e che qualcosa si è mosso e si sta muovendo, infatti dopo aver ottenuto nel CCNL appena sottoscritto una nota congiunta che impegnava ARAN e OO.SS. a perseguire il nostro medesimo scopo, proprio un paio di giorni fa, il 18 febbraio u.s, il superamento dei tetti è stato argomento centrale in un incontro con il Ministro Zangrillo.
Vedremo come proseguirà la faccenda, nel frattempo continueremo a batterci per un’altra nostra vertenza storica e cioè che i servizi resi per l’Amministrazione, vengano pagati dall’Amministrazione. E’ a tal fine che già tre volte negli ultimi 7 anni abbiamo ottenuto dai vari Ministri in carica provvedimenti normativi che, andando in deroga al tetto, hanno assegnato al nostro FRD prima 21.000.000 per 4 anni, poi 50.000.000 di cui 30.000.000 fissi e stanziali perché sull’Indennità di Amministrazione e ultimi ma non ultimi 10.000.000 di euro con il decreto legge 61/24.
Nella presentazione con cui l’Amministrazione ci ha prospettato l’ipotesi di distribuzione del FRD 2025, per i “servizi” e cioè turni, reperibilità, ppl, sono stati stimati, sulla base degli anni precedenti, circa 13.000.000 di euro.
Sempre per via del diabolico meccanismo istituito con la nostra privatizzazione, dal FRD vengono finanziati anche i passaggi economici orizzontali con il simpatico risultato fattuale che l’aumento di stipendio del collega che conquista il differenziale stipendiale, lo pagano gli altri colleghi che restano al palo. E’ così da quando siamo entrati nel CCNL e finchè non ne usciremo sarà sempre così. E’ per questo che Confintesa ha sempre sostenuto che i passaggi orizzontali debbano essere assicurati a tutti e che quando si comincia un giro (ci vogliono 3 anni) il giro venga concluso. E’ per questo che l’anno scorso ottenemmo l’impegno da parte dell’Amministrazione a fare le PEO per un triennio. Dal 2017 la legge impone anche per questo un limite e cioè il 50% degli aventi diritto.
Per il 2025 sono stati quindi proposte 2.959 progressioni orizzontali, 493 per la terza area, 2.643 per gli assistenti e 3 per gli Operatori.
Anche le Posizioni Organizzative vengono pagate con il FRD. Con il CCNL 2022/2024 è stata prevista la possibilità di aumentarne l’importo procapite. Come CONFINTESA FP siamo assolutamente d’accordo sul fatto che chi riveste un incarico di responsabilità, come la PO dovrebbe prevedere, sia giustamente retribuito. Siamo anche quelli che da sempre chiediamo, in solitaria, che le PO siano considerate anche titolo per le progressioni orizzontali ma non siamo affatto d’accordo sul fatto che le PO siano tutte uguali e questa è una materia che andrebbe rivista nel profondo.
Ultima ma non ultima nota dolente in questo Ministero che è il più ricco di tutti ma il cui Fondo per i civili è il più scarso di tutti, di nuovo la consapevolezza che anche quest’anno, con questa coperta corta, sarà difficile dare seguito a quello che sulla carta è un diritto ormai acclarato: l’indennità di particolari responsabilità per la seconda area. Come CONFINTESA già dall’anno scorso abbiamo indicato quello che per noi è l’unico criterio perseguibile e cioè l’assegnazione dell’indennità agli incarichi che rivestono una effettiva responsabilità amministrativa o addirittura penale. E’ ovvio che anche noi vorremmo promettere di pagare tutti e tutto ma non siamo mai stati cantastorie e non ci piace prendere in giro i colleghi: finché non riusciremo ad aumentare il Fondo, finchè ogni indennità spettante ai lavoratori dovrà essere pagata dai lavoratori stessi, la coperta se la tiri da una parte, si accorcia inevitabilmente dall’altra.
Ad oggi, con questi primi dati, dopo aver stornato dal FRD tutte le somme di cui copra, ciò che potrebbe residuare per la performance organizzativa è 760 euro lordo dipendente, per la performance individuale 214 euro e per il FUS 523,46.
Ci sono poi somme attese che andrebbero ad integrare il FUS, come il FESI delle FFAA, circa 2.000.000 e le somme derivanti dall’art.32 del CCNL pari a circa 2.500.000 che comporterebbero un aumento di altri 200/250 euro del nostro accessorio portandolo ad un totale di 1.747 euro lordi. Un po’ distante dai salari accessori dei nostri colleghi di Comparto che viaggiano anche su 5.000 euro, quando non 10.000 per i più fortunati. Poi ci lamentiamo se i nuovi assunti se ne vanno dopo pochi mesi mentre i più anziani sono delusi, stanchi e demotivati e non vedono l’ora di andarsene in pensione.
Confintesa però non è né stanca né demotivata e continuerà a perseguire l’obiettivo che si persegue da sempre: aumentare il nostro stipendio e la nostra pensione.
Qualcosa è già arrivato in questi anni di battaglie e le nostre buste paghe lo dimostrano anche a chi ci ha sempre denigrato ma per noi ogni traguardo è solo un punto di partenza.
La strada è tracciata.
Il superamento del tetto è possibile.
La perequazione dei salari accessori all’interno del Comparto è l’obiettivo.
La SPECIFICITA’ è l’alternativa.
Nessun dorma.
Il Coordinatore Difesa
Alessandro Coen