Riordino della Sanità Militare

In data 07/11/2012. si è svolto a Gabinetto Difesa un incontro presieduto dal Dott. Magri, avente per oggetto informativa per il riordino della Sanità Militare.

Il Sottosegretario ha illustrato una serie di provvedimenti indicati dal Ministro, per gli anni 2013–2014, che prevedono riconfigurazioni, ridimensionamenti e soppressioni di enti, che interessano circa 300 lavoratori, per i quali si potrebbero avviare processi di reimpiego/mobilità all’interno dell’Amministrazione Difesa.

Il Dott. Magri ha inoltre precisato che per la riorganizzazione di cui sopra, si rende necessario attendere che gli Organi Programmatori/Stati Maggiori, completino e forniscano le fattibilità  e le modalità del riordino.

Nel nostro intervento, abbiamo rappresentato l’esigenza di dover conoscere nel dettaglio la portata dei provvedimenti, manifestando, come da sempre facciamo, preoccupazione per le sorti del personale civile chiamato a percorsi di mobilità.

Nell’evidenziare al Dott. Magri, la totale situazione di incertezza che aleggia sulla testa dei lavoratori della Difesa, abbiamo chiesto più chiarezza all’Amministrazione, circa la costante e continua ristrutturazione del dicastero, che oggi si articola tra le  pieghe sovrapposte della  spendig review e della  legge delega.

Tale situazione di non chiarezza, è perla UGL–INTESA Difesa inaccettabile, come è inaccettabile l’accorpamento/spostamento di Persociv alla Cecchignola, che ci fa registrare  il silenzio del Ministro, a fronte della  richiesta di un incontro urgente, fatta da tutte le OO.SS il giorno dell’assemblea unitaria cittadina del 26/10/2012, per discutere nello specifico della problematica.

La UGL–INTESA Difesa, non intende assistere da spettatore alle evoluzioni dell’Amministrazione, ma certi di poter fornire il nostro contributo, chiediamo con forza un sistema di relazioni sindacali all’insegna di una fattiva partecipazione, nella convinzione che i lavoratori sono e devono essere considerati risorse e non semplici costi, che i  lavoratori non sono numeri da spostare e collocare per quadrature ragionieristiche, ma che dietro ogni  lavoratore c’è una persona con una dignità, con una famiglia, che un lavoratore non può, ed in uno stato civile non deve, essere lo strumento da utilizzare per risanamenti di bilancio, quando per tali finalità le risorse sono reperibili senza dover passare attraverso un deprecabile impoverimento sociale.

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: