SOTTOSCRITTO L’ACCORDO SUL FUA 2017

VIA AGLI SVILUPPI ECONOMICI PER 12.000 LAVORATORI

FONDO PRIMA AREA: PARTITA FINISCE QUANDO ARBITRO FISCHIA.  SI VA AI SUPPLEMENTARI

 

Oggi INTESA Fp ha sottoscritto l’ipotesi d’Accordo sulla distribuzione del FUA 2017 ritenendo di non poter mettere a rischio o comunque ritardare ulteriormente i 12.000 sviluppi economici previsti che già hanno subito un ingiustificato e vergognoso differimento nell’anno 2016.

Come INTESA avremmo potuto e preferito concludere questo Accordo ben prima ma tra “agitazioni”, rinvii, “problemi politici” e “questioni di metodo” c’è chi gioca a fare la voce grossa e chi guarda alla sostanza e la sostanza è che è stato perso molto tempo appresso a questioni di lana caprina, diversi mesi in cui ci sono stati purtroppo anche molti pensionati che hanno perso non solo la possibilità di partecipare alle procedure per gli sviluppi 2017 ma anche e soprattutto 3/4000 euro sulla liquidazione!

Riconosciamo all’Amministrazione l’impegno professato ed esprimiamo soddisfazione per l’accoglimento della quasi totalità dei nostri suggerimenti, modifiche ed integrazioni alla prima bozza sottopostaci a gennaio.

Rimane l’opportunità ed urgenza di studiare di concerto con MEF e Funzione Pubblica, una soluzione all’assurdo meccanismo, da noi denunciato già dal 2016, per cui le somme riassorbite dagli assegni ad personam dei colleghi ex militari che risultino vincitori degli sviluppi economici, vengono sottratte dal FUA per essere restituite al bilancio della Difesa.

Tra le principali modifiche da noi proposte ed accolte dall’Amministrazione evidenziamo in primis la rimodulazione dei contingenti che erano stati previsti per gli sviluppi economici 2017, che presentavano irragionevoli differenziazioni nella distribuzione dei posti messi a concorso nelle varie fasce ed aree, con percentuali che variavano dal 2% degli A2F4 al 74% degli A3F1 e che sono stati riportati, come da noi richiesto, tutti ad una stessa percentuale;

Tra i titoli grande soddisfazione per l’inserimento e la valorizzazione reale del titolo della V elementare per la seconda area, che chiediamo dal 2010 e la cancellazione dei corsi quale terzo parametro per la formazione del punteggio, che gridava vendetta; l’innalzamento del tetto per il calcolo dell’esperienza professionale a 35 anni, seppure perfettibile, resta anch’esso un buon risultato.

Una menzione a parte spetta alla valutazione della performance che, con nostra grande soddisfazione, ha visto accogliere al 100% la nostra richiesta di modifica. Nella prima ipotesi sottopostaci, l’Amministrazione aveva infatti proposto un punteggio massimo di 50 punti esclusivamente per coloro che avessero 100 nella performance, 48 punti per chi aveva 99 e così via. Considerando che l’istituto della performance non ci piace in un Ministero dove valutatori e valutati molto spesso occupano due posizioni giuridiche diverse e dove la discrezionalità dei valutatori lascia troppo spazio alle differenziazioni, non possiamo che essere orgogliosi sia stata accolta al 100% la nostra proposta di adottare le stesse fasce previste per la retribuzione all’interno del FUA, cioè da 71 a 100 il massimo punteggio. Peccato non sia stato accolto anche il suggerimento di prendere in considerazione il punteggio più favorevole tra quello degli ultimi due anni, che avrebbe salvaguardato chi nel 2016 ha avuto magari problemi di salute, aspettative, maternità ecc.

Accanto alla soddisfazione per le modifiche strappate, resta l’amarezza per quelle che invece non sono passate.

La prima nota dolente riguarda il mancato inserimento tra i titoli valutabili per gli sviluppi economici della terza area della posizione organizzativa ricoperta, per l’unanime contrarietà di tutte le altre sigle sindacali che ne hanno chiesto espressamente la cancellazione quando già l’Amministrazione l’aveva inserita nell’ipotesi;

Ci pieghiamo alla legge della democrazia e dei numeri ma ribadiamo che a nostro avviso è assolutamente irragionevole e contraddittorio, se non addirittura offensivo delle professionalità della terza Area, non considerare tra i titoli l’espletamento di incarichi per cui la stessa Amministrazione ritiene dover erogare una speciale indennità legata alle maggiori responsabilità e competenze.

La seconda nota dolente è mitigata dalla consapevolezza che la partita non è finita. Parliamo del fondo per la prima Area.

Nonostante sia il secondo anno infatti che INTESA propone la costituzione di un fondo per assicurare al personale di prima area un’indennità pari alla fascia economica a cui oggi non può accedere giuridicamente, nessuna delle altre OO.SS.NN, tranne USB, ha voluto sposare la nostra proposta che è caduta di nuovo nel vuoto. Ma “partita finisce quando arbitro fischia” e noi siamo già pronti per i supplementari: avendo avuto notizia certa di ulteriori somme che dovranno pervenire al FUA 2017, derivanti dai risparmi della 244, abbiamo già consegnato all’Amministrazione, affinché la porti sul tavolo della relativa contrattazione, la nostra proposta di destinare una parte di tali risparmi per coprire interamente la suddetta indennità. Vedremo se anche stavolta ci potrà essere qualcuno che avrà l’arroganza di affermare che di tale fondo non se n’è mai parlato e vedremo finalmente sul tavolo, senza possibilità di “fraintendimenti”, chi è contrario e perché!

In allegato la lettera già consegnata all’Amministrazione contestualmente alla sottoscrizione dell’Accordo.

Roma, 6 luglio 2017

Coordinamento Nazionale Difesa
Alessandro Coen

FLASH 2017.07.06 n.16 SOTTOSCRITTO L’ACCORDO SUL FUA 2017

2017.07.06 nota a verbale FUA 2017

2017.07.06 lettera a persociv indennità prima area

Testo della bozza di accordo

Ipotesi di accordo FUA 2017

Ipotesi di accordo FUA 2017 Note a Verbale

Allegati Ipotesi FUA 2017

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