Incontro a Persociv sul CCNI – Conclusa la parte economica 2018 ma in alto mare la parte giuridica

Si è tenuto stamattina il previsto incontro con all’o.d.g. il contratto integrativo 2016/2018 e la discussione sul sistema di valutazione della performance.

Purtroppo, nonostante il lungo tempo trascorso dalla firma del CCNL Comparto Funzioni Centrali del 12 febbraio u.s., complici i vari rinvii ed i vari ritardi provocati da pretese pregiudiziali poste da altre OOSS e, non ultime, le ulteriori due settimane passate dal rinvio del 22 ottobre u.s., neanche oggi si è conclusa la discussione su punti importanti per i quali il CCNL prevede che il contratto integrativo possa apportare modifiche ed integrazioni affinché siano adattati alle varie esigenze e peculiarità di ogni Ente del Comparto.

Nulla di fatto quindi per tutti quegli aspetti ed istituti per i quali avevamo preparato le nostre proposte ed osservazioni da inserire nel Contratto Collettivo Nazionale Integrativo.

L’Amministrazione ci ha consegnato l’ipotesi di CCNI da lei preparata rinviando ogni altra discussione al prossimo 15 novembre.

Visto però che invece noi eravamo preparati alla discussione, abbiamo comunque presentato alcune nostre osservazioni, di cui l’Amministrazione ha preso atto, riservandosi di approfondire e rispondere nel prossimo incontro.

Il CCNL partorito in 24 ore la notte del 23 dicembre e sottoscritto il 12 febbraio è un vero disastro ma non approfittare della possibilità di effettuare dei correttivi, dove possibile, in sede di contratto integrativo è diabolico.

Abbiamo quindi chiesto all’Amministrazione di intervenire, per esempio, sull’istituto del congedo parentale, prevedendone la possibilità della fruizione frazionata e sull’orario flessibile, che aiuterebbe molti lavoratori nell’organizzazione quotidiana.

Abbiamo inoltre chiesto di nuovo all’Amministrazione di rivedere la propria posizione in merito all’art.35 (accertamenti sanitari) anche alla luce di interpretazioni di altre Amministrazioni che, seppure in presenza di un parere dell’Aran e di un articolo di Contratto scritto davvero male, hanno comunque preso posizione in favore dei lavoratori equiparando la distanza del centro dove si effettuano visite specialistiche all’incapacità di tornare a lavoro (vedi circolare Agenzia delle Entrate).

Abbiamo sollecitato l’emanazione di una circolare che chiarisca finalmente l’applicazione dell’art. 32 (permessi personali) e chiesto di aumentare il tetto delle ore di compensativo/straordinario effettuabili nell’anno solare, visto che, finite le 18 ore per gli accertamenti sanitari previste dal CCNL, il recupero compensativo potrebbe essere l’unica altra modalità per i lavoratori di effettuare visite specialistiche.

Seppure non all’ordine del giorno abbiamo poi chiesto conto alla dott.ssa Corrado della mancata pubblicazione del bando per gli sviluppi economici 2018, ricevendone assicurazione sulla prossima, imminente emanazione.

Un capitolo a parte merita poi un altro punto che non era all’ordine del giorno ma che ci è sembrato opportuno richiamare all’attenzione dell’Amministrazione. Abbiamo assistito all’inizio dell’anno ad una vera e propria guerra da parte di alcune OO.SS. contro i lavoratori della terza area che avevano la “pretesa” di esercitare attraverso le RSU il loro diritto sindacale ad essere rappresentati e rappresentare. Il riconoscimento dell’incompatibilità degli incarichi di caposezione con quello di RSU è stato addirittura posto come pregiudiziale da quelle OO.SS. allo svolgersi di qualsiasi altro incontro e discussione, provocando i ritardi nella definizione del CCNI di cui tutti oggi subiamo le conseguenze. La crociata per l’incompatibilità che ha visto quelle OO.SS. invocare addirittura la tanto odiata legge Brunetta, provocò infine la pubblicazione da parte dell’Amministrazione di una circolare che imponeva a tutti i funzionari la scelta tra mantenere l’eventuale incarico rivestito e la nomina di RSU o Dirigente Sindacale. A distanza di mesi giungono però voci di un’applicazione e di un recepimento di tale circolare decisamente variegate e diversificate. Ferma restante quindi la nostra assoluta disapprovazione per una interpretazione e per una circolare che, a nostro avviso ledono i diritti sindacali di un’intera categoria di lavoratori, abbiamo chiesto all’Amministrazione di assicurare che comunque non sia possibile creare ulteriori iniquità e differenze tra ente ed ente. L’incompatibilità per noi non esiste ma se le altre OO.SS. la reclamano, deve esistere per tutti e non solo per alcuni.

Infine, in ultimo ma non ultima, una buona, seppur piccola, buona notizia:

In sede di sottoscrizione definitiva dello stralcio di accordo sulla parte economica del FRD (ex FUA) tornato con rilievo ed adeguato con piccoli accorgimenti a quanto disposto da MEF e FP, ci è stata ufficializzata una nuova quantificazione da parte del MEF del Fondo Risorse Decentrate (ex FUA) che quindi comporterà una quota FUS pari a €. 132.94 anziché €. 45.63 e una quota Performance Individuale pari  a 67.84 anziché 30.42 tutti al lordo delle tasse a carico del lavoratore.

Inutile ribadire che per Confintesa questo inaspettato rimpinguamento del FRD sarebbe giusto ed auspicabile potesse essere destinato ai lavoratori della prima area, esclusi da ogni possibilità di sviluppo economico. La nostra proposta è sempre valida. Se altre OO.SS. volessero abbracciarla, dichiariamo già da subito il nostro appoggio.

Per quanto riguarda la performance organizzativa, la quota di 21 milioni non è stata modificata e anche se a nostro parere sarà difficile, ma speriamo possibile, entro dicembre è previsto il pagamento del 50%, pari a €. 303,60 al lordo delle tasse a carico del lavoratore.

Il Coordinamento Difesa
Alessandro Coen

FLASH 2018.11.06 n.29 CCNI conclusa parte economica in alto mare giuridica.pdf

FLASH 2018.11.06 n.29 all circolare agenzia entrate art 32 e 35.pdf

2018.11.06 CCNI Difesa FRD 2018 definitivo.pdf

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