PER UN PUGNO DI “EURO”

In data 15/11/2018, si è tenuta a Persociv una riunione sul nuovo “Sistema di misurazione e valutazione della performance del Ministero della difesa”, che abroga e sostituisce i precedenti sistemi di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale del personale civile delle aree funzionali e del personale dirigenziale del Ministero della difesa e che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2019.

Tale “Sistema”, ai sensi dell’art. 7, comma 1, del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 (Brunetta), e s.m.i., descrive i criteri di carattere metodologico e procedurale per la misurazione e valutazione della “performance” del Ministero della difesa, definendo, in particolare, le fasi, i tempi, le modalità e i soggetti responsabili dei processi, al fine di allineare l’attività amministrativa agli obiettivi attesi, nell’ottica di una valorizzazione del merito, anche mediante l’utilizzo di sistemi incentivanti e premianti.

Infatti la valutazione della prestazione è correlata fondamentalmente all’erogazione dei compensi accessori da attribuire al personale civile nel duplice aspetto della performance organizzativa ed individuale.

A questo proposito dobbiamo sottolineare che nel nostro Dicastero i premi connessi alla performance risultano essere talmente esigui ed irrisori da ritenersi offensivi per la dignità del Personale Civile e tali da non giustificare i costi e gli oneri del “Sistema” stesso. Analoga considerazione può essere fatta in merito ai Fondi Unici di Sede (FUS), visto che vengono effettuate ogni anno innumerevoli riunioni per le Contrattazioni di Sede (con altri aggravi e costi per l’A.D.) per distribuire importi del tutto inconsistenti.

E’ del tutto evidente che in questa amministrazione l’applicazione di tali sistemi incentivanti e premianti risulta essere del tutto fallimentare (vista anche la presenza di una doppia componente valutatrice, cioè quella militare), con la conseguente assenza di una reale valorizzazione del merito e della professionalità e addirittura con l’effetto contrario di una totale frustrazione e demotivazione dei lavoratori.

Infatti, nel dettaglio, per l’anno 2018 (vedi tabella riepilogativa all’art.26 del CCNI 2018-2020 difesa, che si riporta di seguito) l’importo teorico pro capite del premio da attribuire in base alla performance organizzativa si attesta a 607,21 (annue lorde), quello collegato alla performance individuale a 67,84 (annue lorde), mentre l’importo teorico pro capite relativo al Fondo Unico di Sede (FUS) ammonta a 132,94 (annue lorde). Trattasi di cifre veramente ridicole.

Purtroppo come da noi ripetutamente evidenziato, il trattamento accessorio del personale civile è praticamente ridotto all’inezia e la situazione economica del personale divenuta insostenibile e anzi assolutamente umiliante.

Ricordiamo ancora una volta che, con la collocazione nel nuovo “compartone” Funzioni Centrali, il gap economico, che in precedenza si attestava a 30% circa, adesso è aumentato e si aggira intorno al 37% rispetto agli Enti più ricchi (Agenzie fiscali, Inps, INAIL ecc.). Basti pensare che il solo trattamento accessorio (FUS + Performance + …) dei nostri colleghi di comparto si attesta tra i 5.000 e i 10.000 euro annui pro capite (in alcuni enti si superano i 10.000…) per non parlare poi degli importi delle indennità di posizione organizzativa e di indennità di amministrazione. Non a caso, in termini economici, siamo il fanalino di coda di tutto il “Compartone” …… e non solo.

E’ più che evidente che per risolvere tale disparità bisogna pensare ad un nuovo paradigma che sia più rispondente al modello difesa e che vada non solo a recuperare il gap economico esistente ma che vada a valorizzare realmente le funzioni e incentivare il merito e la professionalità del personale civile.

 

Il Coordinatore Difesa
Giancarlo Lustrissimi

FLASH 2018.11.20 n.31 per un pugno di euro.pdf

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