LAVORO AGILE: DELEGAZIONE CHE TROVI, REGOLAMENTO CHE FAI?

Si è tenuto oggi il previsto incontro che aveva all’odg il Regolamento per l’applicazione del lavoro agile nell’ambito del Ministero della Difesa e la circolare sui turni.

L’incontro, che già prevedeva un orario decisamente irrisorio rispetto alla portata dei due argomenti, è cominciato anche in notevole ritardo, a causa di problemi logistici e tecnici dell’Amministrazione e ha quindi consentito di affrontare, neanche con il dovuto approfondimento, soltanto alcune delle tante osservazioni che avevamo inviato per iscritto all’Amministrazione sulla bozza di Regolamento che ci era stata sottoposta nei giorni scorsi.

Nell’impianto generale, da cui a nostro avviso traspare un approccio inutilmente inquisitorio e pericolosamente restrittivo, condizionato forse a monte da una visione errata di ciò che è lo smart working, non abbiamo ritrovato lo spirito di una norma, quella sul lavoro agile, che si prefigge di “favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato” introducendo “regole inerenti all’organizzazione del lavoro finalizzate a promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti” per “attività da svolgersi in autonomia e responsabilità senza precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro”

Inutili orpelli sia nel Regolamento, sia nel fac simile di contratto individuale, previsione di “almeno 4 giorni al mese” in luogo degli “almeno 8” che avevamo strappato nell’ultimo incontro con la vecchia Delegazione Trattante, criteri di priorità che presuppongono il mancato riconoscimento del diritto al lavoro agile a tutti i lavoratori impiegati in attività smartabili, suggerimento velato che la contattabilità sia di 7 ore (anche se nel Regolamento c’è scritto “al massimo 7 ore” sappiamo bene che sul territorio verrà letto 7 ore), obbligo di dare immediata comunicazione se si modifica anche temporaneamente il luogo dove di norma si svolge il lavoro agile, onere di stesura di reportistica a carico del lavoratore dell’attività svolta e, dulcis in fundo, la previsione che il Regolamento entri in vigore dal 01.01.2024, lasciando per un altro anno tutti i lavoratori alla mercè della buona grazia dei vari direttori degli Enti sul territorio che, quando c’è da andare contro ai dipendenti mostrano spirito di iniziativa, di indipendenza e di creatività mentre quando c’è da applicare una norma a favore dei lavoratori “aspettano Persociv”.

Confintesa ha chiesto, oltre alla correzione di quello che crediamo un refuso nell’indicazione delle modalità di recesso di cui vi daremo conto solo se così non fosse:

•     lo snellimento del Regolamento e del fac simile del contratto individuale, eliminando tutta una serie di indicazioni che servono solo ad appesantire ed ingessare le procedure;

•     la cancellazione tra i presupposti per accedere al lavoro agile dell’obbligo di utilizzo di strumentazioni tecnologiche (l’unico presupposto previsto dalla Legge è avere un’attività smartabile cioè eseguibile non in presenza);

•     il ripristino della previsione di “almeno 8 giorni” così come concordato con la precedente Delegazione Trattante (se il Regolamento è frutto di un’analisi oggettiva delle esigenze organizzative è impensabile che se cambia la Delegazione cambia l’analisi delle esigenze organizzative);

•     l’inserimento di un limite minimo, indicato da Confintesa in 4 ore, per la fascia di contattabilità, in modo che sia chiaro a tutti che non deve essere di 7 ore;

•     la cancellazione della previsione di una graduatoria per l’accesso al lavoro agile. Si potrà tenere conto di criteri di priorità per elevare il numero di giornate di smart a chi vive situazioni particolari, non per negarlo agli altri;

•     la cancellazione dell’obbligo di comunicare la modifica anche temporanea del luogo in cui si svolge l’attività agile;

•     la cancellazione della redazione della reportistica a carico del lavoratore che eventualmente deve essere un onere del dirigente che lo impiega;

•     la cancellazione della data di entrata in vigore al 01.01.2024.

Anche se il tempo a disposizione non ci ha consentito di approfondire come meritavano i vari punti evidenziati, dopo lo schietto e a tratti vivace confronto di oggi con i membri della Delegazione trattante presenti, confidiamo nella validità delle nostre ragioni che abbiamo comunque affidato ad una nota scritta alla quale attendiamo riscontro di cui vi daremo notizia non appena ricevuto.

Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen

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