CCNI giuridico ed economico 2023/2025 – Il tempo passa inesorabile
Si è tenuto oggi a Persociv l’ennesimo incontro per definire il CCNI giuridico ed economico 2023/2025.
Un CCNI che, per quanto ci riguarda, poteva essere sottoscritto già la volta precedente ma che, di richiesta di modifica in richiesta di modifica, si trascina di incontro in incontro e di tavolo in tavolo dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto siano non solo immotivati ma palesemente dannosi i cosiddetti tavoli separati, pretesi da altre OO.SS. in virtù di non si capisce bene quale principio ed accondiscesi da un’Amministrazione a cui evidentemente poco importa di accorciare i tempi.
Il primo argomento all’ordine del giorno era la sottoscrizione dell’accordo riguardante l’attuazione del Decreto-Legge 10 settembre 2021, n. 121 convertito con modificazioni dalla legge 9 novembre 2021, n. 156, riguardante gli incentivi di legge, finanziati extra FRD, riconosciuti ai tecnici nell’ambito del codice degli appalti relativamente alla progettazione ed attuazione dei lavori pubblici.
Una sottoscrizione meramente formale in quanto in realtà è tutto disciplinato da norme di Legge.
Abbiamo saputo che a qualcuno piace far sapere che non ha sottoscritto. Ci piacerebbe capirne lo scopo.
Archiviato in pochi minuti l’argomento, si è passati a trattare del CCNI giuridico ed economico 2023/2025.
Non abbiamo potuto che ribadire che, visto che già dall’altra volta sono state accolte la maggior parte delle nostre modifiche e suggerimenti, non riusciamo a capire il perché di questi ulteriori incontri nei quali si affrontano questioni di lana caprina mentre il tempo passa inesorabile, il personale cessa dal servizio, le progressioni verticali si allontanano e per quelle orizzontali ci avviamo di nuovo a concludere l’accordo in affanno negli ultimi mesi dell’anno, quando si poteva concludere già mesi fa.
La nostra posizione è la stessa dall’inizio della contrattazione: visto che nonostante i nostri avvertimenti ed i nostri suggerimenti, a conti fatti non sarebbe fattibile far progredire il 50% degli aventi diritto, consentirlo ALMENO a tutti coloro che non hanno fruito delle due ultime progressioni, così da chiudere il giro.
Qual è il problema a riprendere il bando precedente ed avviare le procedure? Chi vuole cambiare cosa? E perché? L’Amministrazione ci riferisce che sono i nostri colleghi delle altre Sigle ad avere ogni volta modifiche da apportare e chiarimenti da chiedere ed intanto i mesi passano.
Stessa risposta per quanto riguarda gli sviluppi verticali tra le aree.
A nostra precisa richiesta di cominciare a discuterne, la Delegazione Trattante ha ribadito che senza accordo sulle famiglie professionali, non se ne parla ed alla nostra obiezione che l’accordo sulle competenze ed abilità delle famiglie professionali era praticamente già pronto a novembre dell’anno scorso, ha risposto di non essere lei la responsabile dei continui rimandi.
Considerando che le parti in causa sono solo due, Amministrazione ed OO.SS. e considerando che CONFINTESA è pronta a sottoscrivere già da mesi, se non è l’Amministrazione a rimandare di mese in mese, chi altri è? E a quale scopo? A voi colleghi la risposta.
In conclusione, siamo stati chiamati al tavolo della contrattazione per rileggere per l’ennesima volta un CCNI modificato nelle virgole e nei punti e virgola.
Abbiamo ribadito la disponibilità a sottoscrivere, abbiamo ribadito l’urgenza e chiesto di serrare l’eventuale ritmo degli eventuali altri incontri si dovessero rendere necessari per aderire alle ennesime richieste di altre OO.SS.
Se le progressioni verticali salteranno nel 2023, se le orizzontali si faranno di nuovo a ridosso di dicembre, con tutte le complicazioni finanziarie che ciò comporta e soprattutto con l’esclusione di tutti coloro che cesseranno nel frattempo, se turni, reperibilità, PPL, PO e FUS non potranno essere pagati in tempi brevi, si sappia fin da ora che non sarà una responsabilità di CONFINTESA.
Vedremo cosa si inventeranno ancora e riferiremo.
Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen