NORMATIVA TRANSITO DEL PERSONALE MILITARE NEL RUOLO CIVILE – Si scrive tutela, si legge beffa

Questa O.S. contesta fortemente, sia nei modi che nei contenuti, la circolare n. 51229 del 25 luglio 2023 a firma congiunta di Persomil e Persociv sul transito del personale militare non idoneo al servizio militare incondizionato nelle aree funzionali del personale civile della Difesa.

Eravamo già a conoscenza del tavolo tecnico sui transiti a guida Segredifesa e Direzione Generale del Personale Civile ed avevamo chiesto di esserne resi partecipi. Ci era stato garantito che saremmo stati convocati prima della pubblicazione della circolare, non è andata così.

Entrando nel merito dei contenuti e confrontandoli con la circolare precedente, già da noi criticata perché non teneva conto delle necessità del lavoratore, invece di migliorare si peggiora.

Non si tiene infatti in considerazione il motivo del transito ma si pretende di trattare chi è costretto a lasciare la divisa per motivi di salute, al pari dei nuovi assunti e questo è assurdo.

Addirittura ogni organo programmatore gestisce la problematica come meglio crede come se fossimo in presenza di diverse Amministrazioni.

Desolante leggere che per gli Stati Maggiori, rappresentanti di quella Patria per la quale chi transita ha dato la salute, la priorità è l’esigenza dell’Amministrazione.

È da quando è stata promulgata la legge sui transiti che Confintesa denuncia che ciò che chiamano tutela in realtà è tutt’altro.

Come Confintesa abbiamo sempre sostenuto che la normativa sui transiti è sbagliata a monte, sia dal punto di vista di chi, dopo essere stato premuto come un limone, viene “retrocesso” al ruolo civile, sia dal punto di vista di chi è diventato dipendente civile della Difesa superando un concorso pubblico che si vede considerato come un lavoratore di serie B!

I Civili della Difesa non sono un serbatoio dove collocare chi viene considerato non più utile all’impiego operativo.

Questa legge lede, nel nome dell’opportunità, la dignità di tutti: di militari e civili!

La vera tutela per chi perde l’idoneità all’impiego operativo per motivi di salute, sarebbe impiegarlo in modo diverso, magari semplicemente adibendolo ad altre mansioni non operative o meglio ancora di formazione, affinché tutta la professionalità acquisita non vada perduta, lasciandogli quella divisa che spesso rappresenta il sogno e la passione di una vita.

Non è ammissibile che oggi ci si venga a dire che occorre frenare il fenomeno dei transiti perché spesso usato come escamotage per avvicinarsi a casa.

Chi transita viene giudicato non idoneo al servizio militare da commissioni mediche.

Se davvero c’è un problema, si intervenga là.

Non è pensabile che per arginare un possibile fenomeno di malcostume, invece di colpire gli eventuali responsabili, si renda impossibile la vita a coloro che si dice di voler tutelare.

Se l’amministrazione ha capito ora che il transito sta diventando un problema, di certo questa non è la soluzione.

Li avevamo avvisati già da un po’ di anni che la situazione sarebbe esplosa, avevamo suggerito varie soluzioni, tra cui non dimentichiamo l’art.3 del 165/2001.

Non ci hanno voluto sentire ed ecco il risultato.

Chiediamo quindi di nuovo che questa legge ipocrita sia rivista e, nell’attesa, di essere sentiti prima dell’applicazione di queste circolari che dovrebbero servire ad aggiustare il tiro, non a peggiorarlo!

Questo anche per poter evitare di gestire dopo le conseguenze della suddetta.

Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen

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