HABEMUS CASSA
Correva l’anno 2017 quando giungevano a questo Coordinamento Provinciale, neonato in quel periodo, svariate segnalazioni da parte di personale militare transitato, sulla mancata liquidazione della Indennità Supplementare a seguito del transito nei ruoli del personale civile della difesa.
L’indennità in questione altro non era che la restituzione delle somme versate quando in servizio da militari, da codesto personale, nelle rispettive casse di previdenza di forza armata.
Nel 2009 queste casse furono accorpate e nacque la “Cassa di Previdenza delle Forze Armate”, e nel 2010 veniva pubblicato il nuovo testo unico in materia Ordinamento Militare dal quale discendeva il nuovo Codice dell’Ordinamento Militare.
Il nuovo Codice purtroppo all’Art 1919 prevedeva la restituzione di tali somme, in caso di transito, solo per i Sottufficiali di Aeronautica e Marina, escludendo di fatto tutti gli Ufficiali di Marina, Aeronautica ed Esercito, i Sottufficiali dell’Esercito, e tutto il personale dell’Arma dei Carabinieri. Una dimenticanza? Pochi ci abbiamo creduto analizzando bene i fatti e leggendo svariati articoli in quel periodo, alcuni di fonte del Ministero Difesa, che parlavano di rischio default a partire dal 2022.
Non era sicuramente nostra competenza indagare sulla gestione dei fondi, ma sicuramente era tra i nostri doveri far ripristinare quella che SMD già nel dicembre 2017, in risposta alla nostra prima lettera del 2 novembre 2017, evidenziava come una DISARMONIA della Normativa, proponendo agli Organi Competenti una modifica al Codice dell’Ordinamento Militare.
Cinque lunghi anni sono trascorsi da allora, anni durante i quali, nonostante ci aspettassimo un forte sostegno anche da altre OO.SS., sempre pronte a spendersi nei comunicati per il personale Militare Transitato, tutte le iniziative sia politiche che sindacali erano frutto solo dell’attività dei nostri Dirigenti Sindacali territoriali e nazionali. Interrogazioni Parlamentari, lettere e colloqui con Difesa Gabinetto, Istanze Legali, e il rinnovo della problematica ai 4 Ministri succedutisi in questi anni (Pinotti, Trenta, Guerini, Crosetto), ai rispettivi sottosegretari, e persino un emendamento alla Legge di Bilancio 2022 che l’allora Governo Draghi escluse dalla discussione Parlamentare perché non attinente.
Nel 2022, paradossalmente, ci arrivavano notizie di interessamento all’argomento anche di associazioni sindacali di militari (al contrario di quelle del personale civile) e del Cocer Carabinieri, Arma ricordiamo totalmente esclusa dal pagamento della Indennità Supplementare, con le quali si è pensato bene di stabilire un canale comunicativo per comprendere quali fossero le loro proposte per sanare una norma che cmq avrebbe potuto interessarli in caso di transito.
Finalmente nell’ambito di un pacchetto di modifica legislativa di tutta la Cassa di Previdenza, grazie probabilmente alla parte che riguardava l’inserimento della Cassa per i Graduati, che consentiva un nuovo gettito nelle casse interessate, nonché sulla falsa riga dell’emendamento presentato l’anno prima, nella Legge di Bilancio 2023 veniva finalmente ripristinato il giusto diritto all’indennità supplementare per tutto il personale che cessava dal servizio.
Abbiamo voluto attendere come giusto che fosse, le prime notizie dai colleghi relative alla liquidazione delle somme versate, per poter dare notizia di questo grande risultato che nessuno può intestarsi se non “NOI”, perché chiunque provi a intestarsene la paternità potrà solo citare i fatti ma non avrà modo di dimostrare carte alla mano, a differenza nostra, il lavoro prodotto in questi cinque anni.
I ringraziamenti che giungono dai colleghi che attendevano da più di 10 anni questi soldi non possono che renderci fieri del diverso modo di fare sindacato che ci caratterizza, fatto a tutela di tutti e non solo di alcuni qualunque sia l’oggetto in questione. Avanti i prossimi. Nessun dorma.
Il Consiglio Direttivo Nazionale Difesa
Marcello Butticè
Il Coordinamento Nazionale Difesa
Alessandro Coen