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Durante l’ultima contrattazione all’ARAN per il comparto Funzioni Centrali, Confintesa FP chiese, tra le altre cose, di prevedere un nuovo istituto che coprisse le emergenze impreviste, come possono essere un’alluvione, un incendio, un crollo. La proposta non fu appoggiata da altri e così tuttora non esiste nel CCNL una fattispecie che tuteli i dipendenti pubblici in queste situazioni. In compenso esiste oggi un istituto, quello del lavoro agile, che sicuramente può essere utilizzato in situazioni di questo genere, in analogia con quanto fatto durante l’emergenza pandemica, per attenuare i disagi ed i pericoli connessi agli spostamenti dei lavoratori.

Purtroppo però abbiamo dovuto prendere atto in questi mesi che in molti Enti esistono i negazionisti dello smart working che, approfittando di quell’ambigua parola “indicativamente” inserita su suggerimento di altre OO.SS. nel Regolamento sul lavoro agile partorito dalla Delegazione trattante, sono restii a riconoscere il diritto anche a chi ha un’attività smartabile, figuriamoci a chi non ce l’ha.

Confintesa FP Difesa è invece convinta che le situazioni di emergenza e la tutela della salute sono uguali per tutti e che non occorre aspettare “il morto” per adottare tutte le misure consentite per limitare al minimo i rischi.

E’ per questo che il 30 ottobre u.s. abbiamo chiesto alla Direzione Generale di sollecitare tutti i Direttori degli Enti a valutare la possibilità di ricorrere al lavoro agile in quelle giornate in cui venga disposta dai Comuni interessati, su avviso della Protezione Civile, un’allerta meteo da Arancione in su o altri tipi di allerta atti a prevenire calamità varie, in analogia con quanto già disposto durante l’emergenza pandemica e, recentemente anche dal cosiddetto decreto alluvioni del 1° giugno 2023 n. 61 che, ricordiamolo, prevedeva: “per il personale dipendente delle amministrazioni pubbliche che, per condizioni di oggettiva impossibilità derivanti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023 non sia in condizione di svolgere la prestazione lavorativa neppure attraverso la modalità agile, il periodo di assenza dal servizio è considerato servizio prestato a tutti gli effetti di legge”

In riscontro alla nostra lettera, la Direzione Generale ha pubblicato oggi la circolare n.73155 che alleghiamo.

Lo spirito della nostra richiesta è palese: applicazione del lavoro agile in situazioni emergenziali. Il richiamo al decreto legge “alluvioni” nel contesto della circolare è altrettanto evidente.

Ora vediamo se i negazionisti dello smart working comprenderanno ciò che c’è da comprendere o aspetteranno “il morto” per poi battersi il petto.

La salute e la sicurezza di tutti i lavoratori, siano essi amministrativi o tecnici, non sono negoziabili e dovrebbero essere al centro di ogni decisione praticabile.

Chi, pur avendone la potestà, non le tutela, ne è doppiamente responsabile.

Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen

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