Incontro con il Capo di SMM, tanta carne sul fuoco, un’unica soluzione: rendiamo appetibile essere Civili della Difesa

Si è tenuto oggi il tanto aspettato incontro con il capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di squadra Enrico Credendino.

Numerosi i temi affrontati, molti dei quali meriterebbero tavoli ad hoc: il problema delle assunzioni, i tanti disagi legati al transito dei militari, l’immobilità del famigerato protocollo sulla mobilità, il crescente ricorso alle esternalizzazioni, la scarsa qualità delle relazioni sindacali, la resistenza in tanti Enti allo smart working, l’adeguamento del welfare, l’inadeguatezza del sistema gestpers ecc.

Come Confintesa FP Difesa il nostro argomento principale è stato, così come abbiamo promesso da tempo, il gap economico. Pur consapevoli che non è certo lo Stato Maggiore Marina a poter da solo risolvere il problema, abbiamo reiterato all’Ammiraglio Credendino la richiesta già fatta a SME e a SMA di supportare in ogni sede istituzionale e politica la nostra vertenza diretta ad accorciare, se non colmare, il gap economico che soffriamo verso tutti gli altri Enti del Comparto.

Per farlo, abbiamo indicato, com’è nostra abitudine, la strada e le possibili soluzioni:

1. Andare in deroga al tetto del FRD imposto dalla Funzione Pubblica;

2. Far pagare i servizi resi per l’Amministrazione (che ormai sottraggono al FRD più del 20% delle risorse) all’Amministrazione stessa;

3. Dar seguito all’emendamento da noi studiato che giace da mesi nei cassetti di qualche ufficio del Legislativo e che recupererebbe al FRD 44.000.000 di euro.

Inutile parlare di nuove assunzioni se poi i nuovi assunti scelgono, appena ne hanno la possibilità, altre Amministrazioni che offrono migliori trattamenti economici e migliori aspettative di carriera;

Inutile ed ingiusto bloccare i comandi nel tentativo di bloccare l’emorragia dei dipendenti che cercano di scappare da un Ministero che continua ad essere l’ultimo degli ultimi nel Comparto;

Inutile ed offensivo chiamare “tutela” una legge sui transiti che oltraggia sia i militari costretti a lasciare la divisa per problemi di salute, sia i Civili assunti per concorso, usati come bacino, non certo migliorata dall’ultima circolare partorita senza alcuna previa condivisione con le OO.SS. (la nostra proposta? Pressione sulle Autorità Politiche affinché il transito possa avvenire verso tutta la P.A.)

Inutile parlare di valorizzazione delle competenze dei civili mentre si continua ad esternalizzare;

Inutile affermare nei Palazzi il favore verso lo smart working mentre negli Enti periferici si fa ostruzionismo;

Inutile parlare di welfare se l’unico risultato raggiunto è quello dell’adeguamento delle somme al ribasso.

Sia il capo di SMM, sia l’Ammiraglio Giurelli, capo del primo reparto, sono stati ascoltatori molto attenti e disponibili ed hanno assicurato il loro impegno nel supportare, nei limiti ovviamente del loro ruolo, le nostre richieste.

Saranno calendarizzati incontri semestrali per confrontarsi ed aggiornarci sullo stato delle problematiche.

Saranno inviate comunicazioni agli Enti della Marina richiamando l’importanza delle corrette relazioni sindacali e l’importanza del lavoro agile.

Interessante oggi è stato poi ascoltare più volte i vertici dello SMM affermare come sarebbe tutto più semplice se non si dovesse sottostare alle regole della Funzione Pubblica. Un altro alleato per la nostra vertenza sulla specificità? Staremo a vedere.

Nel frattempo ci accontentiamo di essere supportati nella vertenza per il gap economico e invieremo anche al capo di SMM, cosi come già fatto con il capo di SMA, la nostra proposta di emendamento, atta a recuperare al FRD 44.000.000 di euro, affinché la veicoli nelle sedi opportune.

Altra nota interessante è avere avuto la conferma oggi che le nostre parole ed i nostri interventi non sono caduti nel vuoto in questi anni.

Li abbiamo ritrovati tutti negli interventi dei nostri colleghi, dal gap economico alla richiesta di pagare i servizi dell’Amministrazione con i fondi della Difesa.

Speriamo ora che anche “alzare il tetto” e, perché no, anche i “44.000.000” o la richiesta che il transito sia autorizzato verso tutta la P.A. diventino patrimonio comune, perché l’importante è arrivare a dama e tutti uniti ci si riesce meglio.

Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen

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