5.4.2024 – Primo incontro sulla distribuzione del FRD 2024 – Se non si riuscirà ad andare in deroga al tetto, c’è proprio poco da distribuire
Si è tenuto oggi, presso la Direzione Generale del Personale Civile, il primo incontro sulla distribuzione del Fondo Risorse Decentrate 2024.
L’incontro, nonostante la solita, imbarazzante richiesta da parte dei soliti noti, si è svolto invece a tavoli uniti, inaugurando quella che si può definire, una nuova stagione.
La Delegazione trattante ha fornito i primi dati relativamente all’ammontare del Fondo col quale, come tutti dovrebbero sapere, devono ogni anno essere finanziate tutta una serie di spese prima di poter determinare quanto resta per performance e FUS.
L’ammontare iniziale del Fondo Risorse Decentrate 2024 per l’Amministrazione Difesa è di € 57.372.771,97, da cui devono essere scorporati € 2.163.598,16 per l’Agenzia Industrie Difesa.
Restano pertanto € 55.209.173,81 con i quali, secondo il CCNL, devono essere finanziati turni, ppl, reperibilità, PO, indennità varie e sviluppi economici.
Nel 2023 le sole spese relative a ppl, turni e reperibilità sono state di € 8.691.840,38, un importo che da solo rappresentò quasi il 18% di tutto il Fondo.
È per questo che già da anni Confintesa FP Difesa chiede con forza che tali servizi, necessari per l’Amministrazione, siano pagati con fondi della Difesa e non con i soldi dei lavoratori stessi.
Altra somma importante che viene finanziata dal Fondo è quella relativa alle progressioni economiche.
Confintesa FP Difesa, nella convinzione che le PEO debbano essere assicurate a tutti, ha chiesto di prevedere e calcolare le somme necessarie agli sviluppi orizzontali nell’arco di un triennio e non solo per il 2024 e a questo proposito ha anche evidenziato che, in assenza di risorse aggiuntive sul FRD, già dall’anno prossimo saremmo costretti a scegliere tra sviluppi economici e servizi. Inutile, demagogico e dannoso, quindi, promettere e pensare ad altre ulteriori indennità se prima non ci si assicuri di poterle effettivamente pagare.
L’ostacolo più grande è quindi quello di allungare questa coperta che, se tiri da una parte, lascia scoperta l’altra e l’unico modo serio di farlo è riuscire ad andare in deroga al tetto imposto per legge sui Fondi Risorse Decentrate, come infatti hanno già fatto negli anni, con varie norme e normine ad hoc, altre Amministrazioni del Comparto Funzioni Centrali.
Abbiamo quindi reiterato anche in questa occasione alla nuova Delegazione Trattante, la necessità di assumersi l’impegno di spingere, così come fa Confintesa, in ogni sede ed in ogni tavolo istituzionale la parte politica affinché si possa superare il limite del tetto.
Ricordiamo a chi evidentemente non ne aveva mai sentito parlare prima, che proprio questo limite al tetto ci impedisce, tra l’altro, di far tornare sul FRD tutte quelle somme recuperate dagli assegni ad personam che Confintesa FP Difesa evidenziò fin dal 2016 all’Amministrazione.
Tornando alle progressioni economiche, ribadito che quelle orizzontali dovranno essere fatte assicurandone, con apposita nota congiunta al CCNI 2024, la continuità per i successivi due anni, in modo da fare passare tutti, abbiamo chiesto di applicare in primis quelle verticali, ricordiamo finanziate con 6.000.000 di euro esterni al FRD, cominciando dagli Operatori a cui dovrà essere data l’opportunità di passare all’area superiore per tutti. Per il passaggio dalla seconda alla terza area, il numero dei posti previsti dal PIAO, come già evidenziato e denunciato da mesi, è invece assolutamente insufficiente e deve essere aumentato così come devono essere immediatamente cominciate le procedure propedeutiche all’applicazione della quarta area. Inconcepibile infatti, per noi di Confintesa FP Difesa, che da quando il CCNL le ha previste, nulla sia stato finora fatto.
Nella seconda parte dell’incontro si è poi affrontata la questione del Syllabus, voluto dalla Funzione Pubblica a cui la Difesa ha immediatamente dato applicazione senza prima rendersi conto che la SPECIFICITA’ del nostro Dicastero avrebbe dovuto indurre in una maggiore cautela. Mancanza di istruzioni chiare, disomogeneità nei pesi e soprattutto l’obbligatorietà derivante dall’inserimento nelle schede della performance individuale, fanno sì che questa iniziativa, in teoria ottima, nella realtà del Ministero della Difesa, si stia rivelando un vero disastro.
A questo proposito, permetteteci di raccontarvi che è stato divertente assistere alle difficoltà di altri presenti all’incontro nel conciliare le affermazioni della particolarità della Difesa rispetto agli altri Enti del Comparto senza poter pronunciare la fatidica parola “specificità” che tanto malessere evidentemente gli procura. Ne abbiamo sentite di tutte, da peculiarità ad atipicità, ma per i nostri colleghi la particolarità del nostro Ministero resta una caratteristica da spolverare solo ad orologeria. Confintesa ne ha approfittato invece per ribadire a questa Delegazione Trattante come anche in questa occasione il Syllabus rappresenti la classica evidenza di quanto avremmo diritto a veder riconosciuta la nostra SPECIFICITA’ e soprattutto di come sia assurdo pretendere da parte dei civili della Difesa una parità di oneri a fronte di una disparità conclamata e vertiginosa di onori, vista la sperequazione delle somme di performance in gioco.
Che anche l’Amministrazione Difesa si faccia carico di rappresentare alla Funzione Pubblica questa diversità e intanto si faccia in modo che il Syllabus torni ad essere un’opportunità e non un obbligo, escludendo possibili ricadute negative su performance e quindi su sviluppi economici e di carriera.
Come promesso anticipatamente, abbiamo poi affrontato la questione dei neo assunti assistenti amministrativi.
La strategia di Confintesa è, come al solito, pubblica e trasparente. Dopo il parere sfavorevole dell’Aran, abbiamo già investito la Funzione Pubblica e quindi abbiamo chiesto alla Dottoressa De Paolis, in funzione del suo ruolo, di farsi carico anche lei di un intervento in quella Sede per far riconoscere ai colleghi l’inquadramento spettante. Inutile dire che se anche questo tentativo non dovesse avere il risultato sperato, siamo pronti a ricorrere all’interpretazione autentica che, ricordiamo, ha valore retroattivo, mentre l’ipotesi di un ricorso resta relegata ad ultima, estrema opzione.
Il primo incontro con la Delegazione Trattante è stato fruttuoso e ci ha consentito, nonostante i tempi stretti, di rimettere sul tavolo anche un’altra nostra priorità e cioè la mobilita, immobilizzata dal famigerato protocollo sottoscritto nel 2015 proprio da tutte quelle stesse OO.SS. che oggi se ne lamentano.
Nell’attesa dell’emanazione di un bando che ormai è diventato una leggenda metropolitana, abbiamo riproposto alla dottoressa De Paolis quello che già proponemmo nel lontano luglio 2021 all’allora Presidente della Delegazione Trattante, dottoressa Montemagno, senza ricevere alcun appoggio dalle OO.SS. presenti e cioè di restituire ai lavoratori il diritto a chiedere un trasferimento senza necessariamente essere destinatari della Legge 104 ma ripristinando la procedura ante-protocollo. Vedremo se stavolta gli ulteriori anni buttati senza che il fantomatico bando sia venuto alla luce, ci aiuteranno a spuntarla.
In chiusura di incontro abbiamo infine ricordato all’Amministrazione la necessità di rinnovare il Regolamento sul lavoro agile, già scaduto e di sottoscrivere il CCNI giuridico, in attesa dal CCNL 2016/2018.
Restiamo ora in attesa della prossima, speriamo rapida, convocazione invitando tutti i lavoratori a continuare a restare informati ed aggiornati perché restiamo convinti che un lavoratore informato e consapevole fa la differenza.
#Nessundorma
Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen