Incontro con il Sottosegretario Matteo Perego Di Cremnago: stabilizziamo i 10.000.000

Giornata impegnativa questa del 29 maggio. 

In mattinata abbiamo incontrato il Sottosegretario On. Perego con la presenza di tutta la Delegazione Trattante che avremmo poi rivisto il pomeriggio a Persociv per discutere di FRD e delle progressioni verticali.

Il Sottosegretario Perego ci ha accolto con la consueta introduzione a cui i politici da tempo ci hanno abituati: parole di elogio ed apprezzamento per i lavoratori, proclamazione di risultati raggiunti e assunzioni di impegno per una sempre maggiore attenzione alla valorizzazione dei civili della Difesa.

Per carità, i 10.000.000 di euro da pochissimo ottenuti sul FRD 2024 che ci consentiranno di pagare i servizi senza rinunciare a fare gli sviluppi orizzontali, sono sicuramente un risultato apprezzabile e ne abbiamo dato merito all’On. Perego ma contestualmente gli abbiamo ricordato che questi 10.000.000 sono una boccata di ossigeno ad oggi temporanea che deve essere stabilizzata se non vogliamo sempre essere in affanno. A questo proposito, Confintesa ha già studiato, redatto ed inviato il 20.5.2024 all’attenzione del Ministro, del Sottosegretario e dell’Ufficio Legislativo del Gabinetto, una proposta di emendamento al D.L. 61/2024, firmato appena qualche giorno prima, completa (come già fu per la precedente) della relazione tecnica per la copertura finanziaria. Lo abbiamo ricordato al Sottosegretario e, se si vogliono onorare le tante assunzioni di impegno che in questi giorni, sarà per la vicinanza delle elezioni, sarà per la recente celebrazione della “Giornata del Personale Civile”, ci stanno piovendo addosso, ci sarà solo da convogliarla e spingerla nelle Sedi opportune, cercando di non perdere questo treno come già perso quello dei 21.000.000.

Aver ottenuto che per il 2024, in deroga al tetto imposto sul FRD, riusciremo a coprire, e neanche tutti, i servizi resi per l’Amministrazione con fondi extra, è già un bel risultato, in barba a chi ogni volta ci ripete che “i soldi si chiedono all’ARAN” ma per noi non è certo un traguardo e non ci fermeremo.

Il nostro obiettivo ora è non solo la stabilizzazione di questi 10 milioni ma, dopo aver ottenuto l’equiparazione dell’indennità di amministrazione, l’equiparazione del salario accessorio.

Finché i nostri trattamenti economici complessivi resteranno tra gli ultimi del Comparto sarà inutile assumere perché l’emorragia dei civili della Difesa verso qualunque altro posto di lavoro non si arresterà.

Abbiamo poi spostato l’attenzione sul Syllabus, che tanti problemi ed ansie sta provocando tra i lavoratori.

Continuare, come fanno altri, a sottolineare la diversità del nostro Ministero rispetto a tutti gli altri Enti del Comparto senza poi far nulla per farsi riconoscere la nostra specificità, ci appare piuttosto inutile, se non ipocrita.

Da anni ormai Confintesa chiede il riconoscimento della specificità e l’uscita dal CCNL che ci consentirebbe finalmente di raccogliere qualche onore invece di dividere sempre e solo gli oneri ed anche in questa occasione non possiamo che rimarcare come l’imposizione urbi et orbi a tutto il Comparto di una formazione generalizzata, sicuramente ottima negli intenti, risulti tragicomica nell’applicazione nel Ministero della Difesa dove si scontra con la varietà e la complessità delle professionalità presenti.

Chiedere che si deroghi a quanto previsto dalla Funzione Pubblica, con la cancellazione del Syllabus dalla scheda della performance, è un tentativo che va fatto. Nel frattempo è necessario ed impellente dare una direttiva univoca ed omogenea a tutti i Comandanti ed i Dirigenti affinché vengano limitati al massimo i pesi e non si creino differenze tra un Ente ed un altro.

L’incontro con il Sottosegretario Perego è stato poi l’occasione giusta per riproporre nella sede più consona le nostre richieste storiche per quanto riguarda il transito dei militare non più idonei al servizio operativo: l’apertura verso tutte le altre Amministrazioni, comprese le Capitanerie di Porto, può essere ottenuta solo con una forte iniziativa politica e darebbe respiro alla congestione che si verifica oggi in alcune regioni, soprattutto al Sud dove essere assegnati è diventato un miraggio. Occorre rivedere l’intero impianto per far sì che quella che è nata come una tutela e che nel tempo si è invece trasformata in una punizione, torni ad essere un Istituto a favore di chi ha perso la salute per lo Stato e non un inferno.

Sempre di competenza della parte politica e trovandoci quindi nella sede giusta, abbiamo sollevato il problema dell’AID. I recenti accadimenti, con la perdita degli sviluppi 2023 e gli storici, cronici ritardi nei pagamenti, fanno sì che diventi sempre più impellente una ristrutturazione profonda del sistema, con l’istituzione di un capitolo di bilancio specifico da cui, in autonomia, l’Agenzia sia in grado di attingere per pagare con regolarità l’accessorio dei propri dipendenti senza dover attendere il girofondi dai capitoli della Difesa e soprattutto con la costituzione di un Fondo Autonomo per l’AID su cui far confluire, così come abbiamo chiesto ed ottenuto quest’anno con il DL 61 per la Difesa, proprie somme per finanziare i servizi resi per l’Amministrazione. Se poi questa Agenzia non dà i risultati per cui è stata istituita e non è in grado di assicurare ai propri dipendenti un trattamento economico e di carriera dignitoso, si chiuda questa esperienza e si riportino i lavoratori nel loro alveo originale.

Proseguendo il nostro intervento e ricordando il precedente interessamento dell’On Perego a favore del lavoro agile, poi vanificato in parte dall’inserimento nel Regolamento dell’avverbio “indicativamente”, abbiamo chiesto al Sottosegretario di rinnovare il suo supporto e aiutarci a far capire a tutta la Dirigenza civile e militare del Ministero che il lavoro agile è ormai non solo un diritto codificato dal contratto ma il futuro di tutte le Amministrazioni moderne e va implementato e sostenuto, perché ancora molti fanno fatica a comprenderlo.

In chiusura di intervento, abbiamo rappresentato al SS il nostro timore che, nonostante a livello nazionale i tagli previsti dalla 244 siano largamente stati raggiunti, quando si andranno a valutare gli organici a livello regionale, si potrebbero avere brutte sorprese. E’ anche per questo che occorre far slittare la scadenza del raggiungimento delle 20.000 unità, così come già fatto con i militari o ancora meglio, aumentare sensibilmente quel tetto per riportarlo in linea con le reali esigenze del Dicastero e con il resto dell’Europa.

Infine, approfittando della presenza del Vice Segretario Generale, abbiamo chiesto che fine ha fatto il Comitato Paritetico che tanti problemi forse avrebbe potuto prevenire in questi mesi ma che non si è mai effettivamente costituito, ricevendo assicurazione che sarà presto reso operativo.

Tutti gli argomenti prettamente riguardanti la Delegazione Trattante (distribuzione del FRD 2024, progressioni economiche orizzontali, passaggi verticali, mobilità ecc) ce li siamo riservati per l’incontro pomeridiano da lì a poche ore e ne daremo conto in apposito comunicato.

Rimanete sintonizzati

#nessundorma

Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen

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