Progressioni verticali in deroga: uno sfacelo annunciato
Dopo aver passato invano tutto il 2022 ad avvisare che i continui rinvii, la lungaggine dei tavoli separati e le interminabili, quanto incomprensibili, discussioni sui dettagli di lana caprina, per la definizione dell’accordo sulle famiglie professionali avrebbero messo a rischio gli sviluppi verticali;
dopo aver invano avvisato in ogni sede ed in ogni incontro per tutto l’anno 2023 che i giochi per gli sviluppi verticali si fanno nel piano assunzionale;
dopo aver più volte sottolineato che attivare la quarta area avrebbe consentito, oltretutto, di creare vacanze da ricoprire con i passaggi dall’area degli Assistenti;
dopo aver invano chiesto per quale motivo si continuasse ad assumere dall’esterno senza alcuna previsione di altrettanti posti per gli interni,
l’Amministrazione oggi si presenta con 100 posti disponibili per i passaggi dall’area degli Assistenti a quella dei Funzionari e il nulla cosmico per i passaggi dall’area dei Funzionari all’area delle E.P.
Quale atteggiamento dovrebbe avere oggi Confintesa? Dovrebbe forse esserci di conforto il “lo avevamo detto”? Dovremmo metterci a discutere dei criteri con cui fare avanzare 100 lavoratori sui quasi 14.000?
Criteri che sommano beffa alla beffa, visto che, in barba alla deroga sui titoli di studio strappata nel Contratto Collettivo Nazionale e già vanificata per il 2023, consentirebbero ai lavoratori diplomati solo di fare la domanda, senza alcuna possibilità neanche di accedere ad una eventuale prova successiva.
Per CONFINTESA pretendere che oggi qualcuno si assuma le proprie responsabilità e riconosca di avere sbagliato, non è una semplice presa di posizione. Siamo convinti invece che serva perché gli errori devono essere di insegnamento per il futuro e non è detto che la famosa deroga non sia confermata, a livello di CCNL, anche per il 2025.
Il nuovo corso dato dal nuovo Direttore di Persociv ad un confronto con le OO.SS. più frequente e senza concessioni a sterili pretese di inutili tavoli separati, è già un passo avanti ma occorre lavorare già da oggi ad un piano assunzionale che valorizzi i lavoratori interni, ad un organico adeguato ed alla realizzazione della quarta area.
Inoltre, in un’ottica di fattiva collaborazione, ribadendo quanto già chiesto in mattinata al Vicesegretario Generale, riteniamo possa essere utile dare un seguito reale alla realizzazione del Comitato Paritetico, previsto ormai già dal CCNL 16/18 ma praticamente nato e morto, che potrebbe invece risultare utilissimo in un discorso di prevenzione dei problemi che poi invece ci vengono sottoposti come dati ineluttabili.
Per quanto riguarda la distribuzione del FRD 2024, altro argomento all’ordine del giorno, unica novità di rilievo rispetto a quanto detto nell’incontro precedente e riferito nel relativo comunicato del 21 maggio u.s, ma non recepito dall’Amministrazione che di nuovo ci ha presentato un’ipotesi di sviluppi orizzontali senza la prima area, abbiamo registrato con soddisfazione che anche tutte le altre OOSS hanno espresso oggi la nostra stessa posizione. Siamo quindi fiduciosi che l’Amministrazione si rassegni a recepire la nostra richiesta: o ci si sbriga a far passare tutti in seconda area, pubblicando immediatamente il bando o altrimenti occorre prevedere e garantire a chi dovesse scegliere di non passare in seconda area, la possibilità di concorrere al differenziale stipendiale nell’area degli operatori.
Per quanto riguarda gli sviluppi orizzontali, chiarito il discorso della prima area e partendo dal presupposto che CONFINTESA guarda a criteri e soldi in funzione di un triennio e non solo al 2024, abbiamo chiesto fin da ora, riservandoci di approfondire meglio successivamente altri aspetti, l’inserimento della Posizione Organizzativa tra i titoli per la terza area, come già avevamo ottenuto nel 2010 ma che poi furono cancellate, su richiesta di altre OO.SS, successivamente.
Un’altra annotazione l’abbiamo dovuta fare per forza di cose relativamente all’indennità prevista dal CCNL per i particolari incarichi svolti dal personale di seconda area. Certo che ci piacerebbe riconoscere a tutti i lavoratori ciò che meritano, certo che ci piacerebbe poter retribuire tutti per quanto spetta ma Confintesa non ama fare promesse se non è sicura di poterle mantenere. Come tutte le altre indennità relative a turni, reperibilità, ppl, PO, mobilità, ecc, anche quelle per i particolari incarichi della seconda area devono essere finanziate con il Fondo Risorse Decentrate e, una volta riconosciute, non è che si possono successivamente cancellare. Questo vuol dire che se prima non ci assicuriamo di avere i soldi sul Fondo, promettere ai lavoratori di finanziarle, è solo propaganda. Abbiamo appena ottenuto 10.000.000 di euro che non bastano neanche a pagare turni, ppl e reperibilità 2024 e che ad oggi sono una tantum.
Questo vuol dire che già nel prossimo futuro, se non recuperiamo altri soldi o se non rendiamo stabili questi, dovremo scegliere se finanziare i servizi o fare gli sviluppi economici quindi, prima di promettere è il caso di fare due conti perché per CONFINTESA l’impegno a fare gli sviluppi orizzontali per tre anni, in modo da far passare quasi tutti, è prioritario rispetto a tutto il resto.
Nel frattempo, come tutti sapete, ci siamo già attivati per chiedere la stabilizzazione dei 10.000.000 ottenuti con il dl 61/24 e siamo anche fiduciosi di ottenerla ma non riteniamo serio illudere i lavoratori e quindi, prima di promettere, dobbiamo avere la certezza di aver allungato una coperta che di anno in anno si fa più corta.
In chiusura di incontro, ed approfittando della presenza della responsabile per AID, abbiamo chiarito a chi evidentemente non l’aveva ancora capita o non la vuole capire, la posizione di Confintesa rispetto alle continue richieste di aumentare le somme decurtate dal FRD della Difesa da destinare all’AID: così come chiesto alla Difesa ed ottenuto quest’anno con i 10.000.000 del dl 61/24, anche all’Agenzia CONFINTESA chiede di mettere mano ai propri fondi e pagarsi con il proprio bilancio i servizi resi a favore dell’Amministrazione. Non è difficile. La Difesa lo ha dimostrato. Ora tocca ad AID.
I lavoratori vanno pagati con i soldi dell’Amministrazione, non con i soldi dei lavoratori stessi!
È ora che si rimetta in discussione tutto il sistema e se AID non è in grado di dimostrare di poter assicurare ai propri dipendenti un trattamento economico adeguato ed una carriera dignitosa (non sono riusciti neanche a concludere gli sviluppi 2023) si metta fine a questa sperimentazione e si lascino tornare i dipendenti che lo vogliono in Difesa.
Speriamo di essere stati definitivamente chiari perché le varie strumentalizzazioni che stiamo registrando in questi giorni, ci hanno decisamente stancato.
Prossimo incontro programmato fra una settimana.
Rimanete sintonizzati
#nessundorma
Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen