PROGRESSIONI VERTICALI IN DEROGA PER L’AREA DEI FUNZIONARI: MEGLIO DALL’ESTERNO

Pagina nera oggi sulle progressioni verticali in deroga dall’area Assistenti all’area Funzionari.

Avevamo finora immaginato, criticato e denunciato, affinché non accadesse più, che la mancata applicazione nel Ministero Difesa dell’art. 18 del CCNL sottoscritto il 9.5.2022, fosse il frutto di una mancanza di strategia, di un PIAO errato, di una colposa disattenzione al personale interno. Niente di tutto questo. La Delegazione Trattante ci ha informato che la mancata possibilità per gli Assistenti della Difesa di avvalersi di quanto strappato dal CCNL, dopo 30 anni di attesa, è una scelta. Utilizzare tutta la capacità assunzionale della terza area per le assunzioni dall’esterno garantirebbe, infatti, secondo la Delegazione Trattante, migliore professionalità, migliore qualità, meno “vecchiume”.

Inutili quindi le nostre precedenti, reiterate richieste di prendere atto degli errori passati in vista dell’eventuale rinnovo della deroga che in questi giorni Confintesa ha già chiesto al tavolo del CCNL in ARAN. La Delegazione Trattante non ritiene di aver commesso errori, non intende rivedere gli organici, non intende rivedere il PIAO, non intende dare la possibilità ad un numero congruo di Assistenti di passare in area Funzionari. Per l’Amministrazione il numero congruo è 120 su 14.000 e in quanto ai 6.000.000 di euro resi disponibili dal MEF per finanziare le progressioni in deroga, non utilizzarne il 90% è un effetto collaterale;

A nulla è valso portare al tavolo il parere dell’ARAN che afferma che nel caso di progressioni verticali in deroga, finanziate con le somme indicate nel comma 612 dell’art. 1 della Legge 234/2021, non si deve riservare il 50% all’esterno. Oggi abbiamo scoperto che i pareri dell’Aran “non sono il Vangelo” o almeno lo sono ora sì e ora no, vista la recente questione dei differenziali stipendiali negati agli assistenti neo assunti;

A nulla è valso dimostrare, dati alla mano forniti dalla stessa Amministrazione, che il 50%, seppure non obbligatorio, è stato largamente assicurato agli esterni. La matematica, si sa, è un’opinione;

A nulla è valso portare gli esempi di tutte le altre Amministrazioni che hanno permesso ai propri interni di progredire in numeri, quelli sì congrui e addirittura più volte. Evidentemente le altre Amministrazioni vanno emulate solo quando fanno qualcosa di restrittivo per i lavoratori.

La realtà è che per la Difesa assumere in terza area, dall’esterno, personale giovane e qualificato è “più migliore assai” che valorizzare gli interni. Perdonate la sgrammaticatura ma si sa, noi interni siamo scarsi. Ne avevamo avuto sentore già con il recente concorso per Dirigenti, nel quale i nostri funzionari interni sono stati abbandonati a loro stessi. Lo avevamo presagito ogni volta che abbiamo tentato di parlare di Elevate Professionalità, trovandoci davanti un muro di gomma ma sentirselo dichiarare senza mezzi termini oggi in riunione, è stato uno schiaffo.

Saranno contenti coloro per i quali l’unico problema della Difesa erano le assunzioni. Ora le hanno avute e chissà se finalmente hanno capito gli errori commessi.

Ma se siamo così “scarsi”, perché allora non lasciarci andare in Comando o in mobilità esterna? E siamo proprio così sicuri che l’intenzione del Ministro Crosetto, quando ha parlato di valorizzare le professionalità dei civili della Difesa, fosse quella di buttare a mare quelle già in servizio?

Ai posteri l’ardua sentenza!

Pardon, non volevamo fingerci acculturati citando il Manzoni. È solo una reminiscenza della scuola elementare.

Per il secondo argomento all’ordine del giorno sulla distribuzione del FRD 2024, accordo quasi perfezionato con la previsione dei passaggi orizzontali anche per l’area degli operatori. Aggiornamento a giovedì prossimo.

Restate sintonizzati.

#nessundorma

Coordinatore Nazionale Difesa
Alessandro Coen

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